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La famiglia delle Pinaceae comprende numerosi generi che ricoprono ovunque il nostro territorio, dalla riva del mare fino al limite estremo della vegetazione arborea. Le piante hanno portamento arboreo e arbustivo con foglie aghiformi, generalmente persistenti e solo talvolta caduche (Larici).
Le strutture riproduttive maschili (microsporofilli), sono spesso riunite in gruppi di pseudo-amenti ascellari o in infiorescenze a forma vagamente conica. Quelle femminili (macrosporofilli) formano strobili chiamati volgarmente pigne.
Tra i generi più rappresentativi si può menzionare Pinus, con numerose specie quali P. pinea, il pino domestico o da pinoli, coltivato per i pinoli, P. nigra, il pino nero o austriaco, diffuso sull’altipiano carsico ad opera del rimboschimento effettuato sotto l'impero austro-angarico, P. pinaster, il pino marittimo che si ritrova lungo le coste, P. sylvestris, il pino silvestre diffuso nelle zone montane, P. mugo(pino mugo), dal portamento arbustivo e in grado di raggiungere su substrato calcareeo un'altitudine di 2000 metri. Ulteriori generi molto diffusi sono Picea, quale P. abies (abete rosso), l’albero della tradizione natalizia che arriva fino a 60 metri di altezza; Abies, quale A. alba (abete bianco); Cedrus, quali C. libani (cedro del Libano) e C. deodara (cedro dell’Hymalaja); Larix, quale L. decidua (larice comune) diffuso nelle zone montane.
I pollini delle Pinaceae si rinvengono generalmente da aprile a luglio; il genere Cedrus fiorisce da ottobre a novembre.
Al microscopio ottico appaiono eteropolari, provvisti di due caratteristiche sacche aurifere ai lati del corpo centrale, che è sferoidale e dotato di aperturoide. L’esina sulle sacche è reticolata.
Dimensioni grandi (40 x 80-100 µm).