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La conquista dello “spazio elettromagnetico” e il ruolo di Arpa FVG

A circa 20 anni dall’introduzione dei primi telefoni cellulari, il tema dell’inquinamento elettromagnetico è ancora oggi oggetto di discussione ed è stato recentemente oggetto di provvedimenti legislativi finalizzati a ridefinire i parametri di valutazione dell’esposizione.

Il continuo sviluppo delle tecnologie di comunicazione e il maggior utilizzo della rete cellulare, anche per la trasmissione dati, hanno determinato un aumento nel tempo dei valori di campo elettromagnetico. Lo “spazio elettromagnetico”, soprattutto nelle aree urbane, è saturo e quindi risulta difficile installare nuovi impianti, poiché potrebbero determinare il superamento dei limiti previsti dalla normativa.

Le valutazioni sul rispetto dei limiti di campo elettromagnetico vengono effettuate, per legge, in fase di progetto (parere preventivo all’installazione) e considerando, cautelativamente, la massima potenza di funzionamento dichiarata dal gestore di telefonia mobile. Ogni nuovo impianto si inserisce in una realtà preesistente in cui sono già presenti altri impianti dei quali si deve tener conto nella valutazione. Ciascun impianto, infatti, genera un campo elettromagnetico, ovvero “occupa spazio elettromagnetico”, e l’impianto successivo deve tener conto dello spazio occupato dai precedenti.

Nelle aree ad elevata densità abitativa, cui corrisponde una maggiore densità di impianti, la progettazione di nuove installazioni è molto complessa (Fig. 1). Affinché il contributo del nuovo impianto non determini superamenti dei limiti di legge, se ne varia l’altezza, la posizione o l’inclinazione delle celle, o se ne riduce la potenza per far sì che campi elettrici superiori a 6 V/m non intersechino edifici “a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere e loro pertinenze che siano fruibili come ambienti abitativi”.
 

valutazione impianti

Maggiore è la densità degli impianti presenti in una determinata area, maggiori sono i vincoli per la progettazione di nuove installazioni. Inoltre, nella maggior parte dei casi, vi è una discrepanza tra i valori di campo elettrico valutati in sede di progetto e i valori realmente utilizzati dal gestore e riscontrati tramite misure da parte degli operatori di Arpa FVG: i valori misurati risultano nettamente inferiori a quelli previsti/calcolati. L’opinione condivisa tra i tecnici di varie Agenzie è che le potenze dichiarate da parte dei gestori siano massimizzate al fine di “accaparrarsi” più spazio possibile, in vista di un’eventuale futura implementazione di nuovi impianti.

Ciò che fattivamente ne deriva è che di fronte allo scontento dei gestori relativo alla difficoltà ad installare/potenziare gli impianti non resta che far capire che sono proprio loro stessi a poter, con una corretta pianificazione, liberare spazio per consentire a nuovi operatori delle telecomunicazioni l’introduzione dei loro apparati.

La difficoltà espressa dai gestori di progettare gli impianti nelle aree già fortemente colonizzate da altri operatori è determinata, oltre che da un’occupazione elevata dello spazio elettromagnetico, anche dall’impossibilità di conoscere i dati delle antenne degli altri gestori (che risultano coperte dal segreto industriale). Solo le Arpa, infatti, possiedono i dati di tutti i gestori necessari per la valutazione complessiva.
Come il progetto di un edificio risulta semplice in uno spazio aperto e inedificato, altrettanto semplice risulta la progettazione di impianti radioelettrici in aree a bassa concentrazione di impianti preesistenti. Viceversa, la progettazione di un edificio in aree densamente edificate deve risultare accurata e tener conto degli spazi lasciati liberi dagli altri edifici. Analogamente, la progettazione di un nuovo impianto in aree ad elevata concentrazione di antenne deve essere effettuata accuratamente e in relazione agli impianti già presenti.

In questo contesto, la non conoscenza dei dati degli altri impianti è un limite rilevante per la realizzazione delle reti di telecomunicazioni, soprattutto per quanto riguarda nuovi operatori: è come se un architetto progettasse “alla cieca” in un centro cittadino senza avere informazioni sulle costruzioni e sulle infrastrutture già presenti nell’area.

Arpa FVG ha promosso, con successo, una mediazione tra i gestori, affinché condividessero le informazioni relative ai loro impianti.

Fin dai primi anni 2000 (LR 13/2000 art 6 c 23) il legislatore del Friuli Venezia Giulia aveva previsto che vi fosse una valutazione preventiva dell’impatto elettromagnetico per la nuova installazione o la modifica degli impianti per la telefonia mobile. Immediatamente, era apparso evidente che per valutare l’effetto dell’inserimento di una nuova antenna non era sufficiente simulare il campo elettrico prodotto solo dal nuovo impianto, ma che si dovesse considerare il suo inserimento nel contesto esistente. Questo è stato possibile grazie al Catasto Regionale degli Impianti Radioelettrici (istituito dalla LR 2/2000) nel quale vengono raccolti tutti i dati degli impianti radioelettrici presenti in regione e dal quale è possibile estrarre le informazioni per effettuare i calcoli dell’impatto elettromagnetico.
Nel 2002 si è deciso di estendere tale possibilità di valutazione anche ai singoli gestori, con la stipula di un protocollo d’intesa: il protocollo contiene una liberatoria con la quale i gestori autorizzano l’Agenzia a diffondere i dati relativi alle proprie installazioni, per l’effettuazione della valutazione complessiva degli impianti anche da parte dei gestori stessi.
Nel primo periodo i dati venivano forniti su esplicita e puntuale richiesta dei gestori che, comunicando l’intenzione di installare in una certa area, richiedevano i dati degli impianti già presenti nella zona. Tale modalità, tuttavia, si è rivelata ben presto estremamente onerosa in termini di energie e personale di Arpa FVG impegnato a rispondere alle richieste. Pertanto, a partire dal 2005, l’Agenzia si è orientata verso la fornitura periodica delle informazioni attraverso un unico file contenete i dati degli impianti di tutta la regione. L’evoluzione tecnologica ha, infine, consentito, nel 2011, la creazione di un’Area Riservata sul sito internet dell’Agenzia, grazie alla quale i vari gestori, registrati con opportune credenziali riservate, possono all’occorrenza accedere ed estrarre i dati degli impianti preesistenti nelle aree di loro interesse. Tale modalità presenta l’indubbio vantaggio di fornire i dati costantemente aggiornati, riducendo al minimo l’impegno del personale coinvolto in tale attività.

Ma ancor più rilevante è che, negli anni, lo scambio dei dati tra gestori si è rivelato utile per ottimizzare l’occupazione di spazio elettromagnetico. Se inizialmente, infatti, la condivisione dei dati era finalizzata ad ottenere delle analisi di impatto elettromagnetico più complete possibile, ora è diventata elemento indispensabile per una progettazione accettabile. Soprattutto per i principali centri urbani della regione, l’assenza di un database condiviso tra i gestori renderebbe impossibile l’inserimento di nuovi impianti o l’introduzione di nuove tecnologie.

Inoltre, la disponibilità dei dati consente agli studi tecnici di progettare ogni nuovo impianto con la precisione richiesta (fino al cm), affinando a piacere il calcolo dei valori di campo elettromagnetico dell’impianto in oggetto ed evitando così di incorrere in un superamento dei limiti di legge. In aggiunta, i tecnici di Arpa si trovano a dover valutare progetti già elaborati accuratamente, con un risparmio di tempo dovuto all’assenza di sostanziali criticità, di valutazioni negative e di ripresentazione di istanze.

La compartecipazione dei gestori alle informazioni in possesso di Arpa e la trasparenza con cui vengono fatte le valutazioni ha dei riscontri anche dal punto di vista della soddisfazione dei gestori stessi, come utenti dei servizi della pubblica amministrazione. Disporre degli stessi strumenti rende possibile il confronto delle valutazioni e quindi sia un confronto diretto dei dati per eventuali chiarimenti, che una migliore accettazione delle determinazioni dell’Agenzia, con conseguente miglioramento dei rapporti di collaborazione.

In quest’ottica ogni richiesta di collaborazione da parte di Arpa ai tecnici dei gestori è generalmente accolta, grazie a un circolo virtuoso di rispetto e collaborazione reciproca che è andato creandosi nel tempo e nel rispetto delle singole competenze. Arpa FVG, inoltre, svolge un ruolo di mediatore tra i gestori, che di fatto sono tra loro concorrenti e per questo spesso non necessariamente inclini alla collaborazione, sulla base della consapevolezza che una gestione corretta, aperta, trasparente, e collaborativa è utile a tutti.



ultimo aggiornamento: venerdì 31 marzo 2017