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Temporali e vento sulla pianura friulana: la spiegazione meteo di ARPA-OSMER

01/08/2016

Nel pomeriggio di domenica 31 luglio 2016 forti temporali e venti hanno spazzato la pianura friulana, causando danni pesanti e diffusi. Cosa è successo dal punto di vista meteorologico?

Intorno alle 14.00 (12 UTC) un sistema temporalesco entra da ovest in provincia di Pordenone e nell’arco di 2 ore percorre tutta la pianura friulana fino alle Valli del Natisone, entrando in Slovenia alle 16.00 (14 UTC).

Particolarmente rilevanti sono i dati di vento associati al passaggio di questo temporale: raffiche oltre i 100 km/h a Pordenone (28.7 m/s), a Pantianicco (28.4 m/s), a Cividale (28 m/s) e oltre ai 70 km/h in altre località (20.4 m/s a San Pietro al Natisone).

La traiettoria del sistema è stata lineare e l’intensità delle raffiche registrate al suolo è stata uniforme nello spazio e nel tempo (salvo alcune variazioni nella direzione). Tale sviluppo suggerisce che il sistema convettivo fosse composto da celle temporalesche tra di loro interagenti che hanno costituito un piccolo MCS (Mesoscale Convective System), anche se di scala inferiore ai tipici MCS descritti nella letteratura scientifica, caratterizzato da forti downdraft (venti discendenti dal temporale) allineati alla direzione di spostamento delle celle e a loro volta rinvigoriti dal “Rear Inflow Jet”, un flusso d’aria proveniente dalle quote medie dietro al sistema convettivo, da esso “catturato” e trasferito al suolo grazie alla dinamica propria del fenomeno.

Nella foto: danni presso la sede di ARPA FVG a Pordenone.

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