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Il 5G, prime misure Arpa FVG

29/02/2020
Esempio di calcolo, effettuato da ARPA FVG, del campo elettromagnetico prodotto a 1.5 m dal suolo per il parere di una stazione radiobase che utilizza anche la tecnologia 5G.

Le prime misurazioni del campo elettromagnetico delle nuove antenne con tecnologia 5G evidenziano valori molto inferiori ai valore di attenzione e all’obiettivo di qualità previsto dalla normativa. Questo è il risultato delle indagini svolte nei giorni scorsi da Arpa sulle prime installazioni attivate in Friuli Venezia Giulia a metà gennaio di quest’anno (fig. 1).

Come noto, l’installazione di ogni impianto radiobase è soggetto ad un parere preventivo di Arpa, che si esprime sulla compatibilità del progetto con i limiti previsti dalla normativa per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici. Le valutazioni di ARPA, inviate come previsto al Gestore e ai Comuni, considerano l’impatto massimo sia dell’impianto in progetto che degli impianti già presenti sul territorio, verificando il rispetto dei limiti di legge in tutti i punti accessibili dalla popolazione.

I risultati del parere (il primo per il 5G è stato emesso da Arpa a ottobre 2019)  hanno evidenziato il rispetto dei limiti di legge in tutti i punti considerati con un valore di campo elettrico “calcolato” sempre inferiore ai 6 V/m, che rappresenta il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità per il campo elettrico (fig. 2).

Si ricorda che il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità sono i più cautelativi tra i limiti di legge, questi si applicano ai luoghi con permanenza superiore alle 4 ore giornaliere e alle loro pertinenze esterne, mentre i limiti di esposizione, pari a 20 V/m, 40 V/m e  60 V/m in relazione alla frequenza dell’impianto, si applicano a tutte le aree accessibili alla popolazione.

Arpa ha anche effettuato misure “di fondo” del campo elettromagnetico (prima dell’installazione dell’impianto 5G) e misure post-operam a seguito della comunicazione dell’attivazione dell’impianto. Le misure sono visibili sul sito dell’Agenzia nella sezione “radiazioni/campi-elettromagnetici”.  Tutte le misurazioni nell’area prossima agli impianti hanno evidenziato un campo elettrico compreso nel range 0,3-1 V/m, quindi molto inferiori al valore di 6 V/m.

I valori misurati evidenziano pertanto che l’impatto del 5G è attualmente molto basso rispetto alle altre tecnologie, o addirittura nullo, visto anche il poco traffico su tale tecnologia.

Corre l’obbligo di ricordare che le valutazioni preventive sono solo una parte delle misurazioni effettuate dall’Agenzia per l’ambiente, in quanto, successivamente all’installazione di un impianto radiobase, il campo elettromagnetico viene verificato periodicamente. Se dovessero emergere dei superamenti dei limiti, si procede ad un risanamento così come previsto dall’attuale normativa.

Per quanto riguarda gli strumenti di misura riferiti alla tecnologia 5G, è da segnalare che l’Arpa del Friuli Venezia Giulia dispone già di tutta la strumentazione necessaria ad effettuare le valutazioni e le misure richieste. Nuove dotazioni verranno acquisite nei prossimi anni in accordo con i protocolli tecnici di valutazione e misura che verranno perfezionati dai gruppi di lavoro attivati in seno a  Ispra e a SNPA, ai quali anche l’Arpa del Friuli Venezia Giulia partecipa attivamente.

 

Per ulteriori informazioni

> (comunicato) La tecnologia 5G bussa alle nostre porte
> Fig. 1 – Misurazione effettuata con  un analizzatore di spettro delle frequenze nella banda 3.6-3.8 GHz del 5G. Monitoraggio Arpa FVG effettuato a metà gennaio 2020, dopo che il gestore ha comunicato di aver attivato l’impianto.
> Fig. 2 – Esempio di calcolo, effettuato da ARPA FVG, del campo elettromagnetico prodotto a 1.5 m dal suolo per il parere di una stazione radiobase che utilizza anche la tecnologia 5G.
> Comunicato Arpa FVG del 29 febbraio 2020