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Panoramica europea e confronto con i valori italiani

Limiti di esposizioneIl principale riferimento a livello europeo è la Raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 1999 (1999/519/CE) “Limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0Hz a 300 GHz”  che definisce i livelli di riferimento per i campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. 

I limiti riportati dalla Raccomandazione europea derivano, a loro volta, da studi scientifici internazionali della Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP), i cui risultati sono stati pubblicati nel 1998 e sostanzialmente confermati a marzo 2020 (ultimo studio).

Tali limiti variano al variare della frequenza (vedasi linea azzurra del grafico in figura 1). Ad esempio, sono pari a 41,25 V/m per un telefono mobile a 900 MHz e a  61 V/m per un forno a microonde a 2,4 GHz.

La raccomandazione UE lascia la facoltà agli Stati membri di definire dei livelli di protezione più cautelativi di quelli proposti. Ed è ciò che ha fatto l’Italia (DPCM 8/7/2003), che ha definito per le antenne tre diversi limiti: “limite di esposizione”, “valore di attenzione” e “obiettivo di qualità”.Va sottolineato che i limiti di esposizione i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità si applicano agli impianti fissi per le telecomunicazioni, mentre per gli altri apparati radioelettrici (telefonini, forni a micoonde, wifi,...) si applicano i valori della raccomandazione europea.  

Europa: limiti di esposizioneNon tutti gli stati hanno recepito la Raccomandazione europea: nell’immagine in figura 2, tratta dal documento dell’Istituto per la salute pubblica e l’ambiente dell’Olanda (Comparison of international policies on electromagnetic fields (power frequency and radiofrequency fields)   Dr. R. Stam, 2018), sono riportati nel gruppo 1 (in viola) i paesi che hanno adottato i limiti della Raccomandazione europea, nel gruppo 2 (in fucsia) i paesi che non hanno norme in proposito o hanno norme meno restrittive, nel gruppo 3 (in giallo) i paesi che hanno limiti più restrittivi di quelli raccomandati. L’Italia appartiene al gruppo 3.



ultimo aggiornamento: martedì 30 giugno 2020