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Con il termine “5G” si fa comunemente riferimento alle nuove tecnologie di telefonia mobile giunte oramai alla quinta generazione. Da questo punto di vista, non è altro che l’evoluzione di tecnologie già presenti ed ampiamente utilizzate.
Da questa sezione è possibile accedere ed effettuare il download dei dati relativi alle misure e agli impianti per le telecomunicazioni visibili nel supporto cartografico.
Il servizio fornito ha scopo unicamente informativo. I dati scaricati non possono in alcun modo sostituire i documenti di natura ufficiale.
Quando un gestore vuole installare un’antenna radio-base deve presentare una domanda di autorizzazione al Comune, allegando il parere preventivo dell'ARPA, che si esprime sulla compatibilità del progetto con i limiti previsti dalla normativa per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici.
Sul tema del 5G continuano a circolare informazioni allarmanti, amplificate enormemente dai social-media e dalle forti preoccupazioni ed ansie per la salute.
Spesso ci siamo imbattuti in diverse spiegazioni più o meno fantasiose nella maggior parte dei casi destituite di ogni attendibilità: le cosiddette “fake news”. In questa sezione cerchiamo di fare un po' di chiarezza.
Il bollettino riporta l'attività mensile di Arpa FVG relativa al monitoraggio degli impianti per la telefonia mobile ubicati nelle quattro ex-provincie regionali; riporta inoltre il numero di pareri preventivi all'installazione di nuovi impianti, tra cui anche quelli di tecnologia 5G.
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Come le altre tecnologie, anche il 5G deve rispettare le norme di riferimento, molto precise e rigorose. La principale norma italiana è la Legge n. 36/2001 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”, che ha la finalità di assicurare la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e della popolazione dagli effetti dell’esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.
La raccomandazione UE lascia la facoltà agli Stati membri di definire dei livelli di protezione più elevati di quelli proposti. Ed è ciò che ha fatto l’Italia, che ha definito per le antenne tre diversi limiti: “limite di esposizione”, “valore di attenzione” e “obiettivo di qualità”.
Il progetto “Usare ma non farsi usare” ha l’obiettivo di sensibilizzare il maggior numero di persone, in particolare le fasce più giovani, sull’inquinamento elettromagnetico e il corretto utilizzo di cellulari, smartphone e tablet.