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Normativa sulle terre e rocce da scavo

La Normativa europea

  • Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive.

La Normativa nazionale

  • Decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno2017 n. 120
    "Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione
    delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell’articolo 8 del
    decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni,
    dalla legge 11 novembre 2014, n. 164."

  • D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii. Norme in materia ambientale”.
  • D.Lgs. 30 maggio 2008, n. 117 e ss.mm.ii. “Attuazione della direttiva 2006/21/Ce relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/Ce”.
  • L. 28 gennaio 1994, n. 84 e ss.mm.ii. “Riordino della legislazione in materia portuale”.
  • L. 31 luglio 2002, n. 179 e ss.mm.ii. “Disposizioni in materia ambientale”.
  • L. 9 agosto 2013, n. 98 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia”
  • D.M. 10 agosto 2012, n. 161 “Regolamento recante la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo”.[1]
  • D.M. 7 novembre 2008 Disciplina delle operazioni di dragaggio nei siti di bonifica di interesse nazionale, ai sensi dell’art. 1, comma 996, della L. 27 dicembre 2006, n. 296”.
  • D.M. 24 gennaio 1996 “Direttive inerenti le attività istruttorie per il rilascio delle autorizzazioni di cui all’art. 11 della legge 10 maggio 1976, n. 319 e ss.mm.ii.., relative allo scarico nelle acque del mare i in ambienti ad esso contigui, di materiali provenienti da escavo di fondali di ambienti marini o salmastri o di terreni litoranei emersi, nonché da ogni altra movimentazione di sedimenti in ambito marino”.

La Normativa regionale

  • L.R. 21 dicembre 2012, n. 26“Legge di manutenzione dell’ordinamento regionale 2012”, art. 199 relativo all’inserimento nella L.R. 35/1986 (Disciplina delle attività estrattive) della semplificazione amministrativa delle procedure relative alle terre e rocce da scavo provenienti da cantieri di piccole dimensioni (minori di 6.000 mc)”.[2]
 

[1] Ance Trento congiuntamente all’Ance nazionale ha presentato ricorso presso il Tar del Lazio contro il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Presidenza del Consiglio dei ministri, per l’annullamento del D.M. 161/2012

[http://www.confindustria.tn.it/confindustria/trento/istituzionale.nsf/WEBTN/HPPrimoPiano/822841E40F280812C1257ABF003EA7FC?OpenDocument]

Con sentenza n. 6187 del 10 giugno 2014, il Tar del Lazio ha respinto il ricorso per l'annullamento del DM 161/2012.

[2] Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale di questo articolo della legge regionale [http://www.affariregionali.it/banche-dati/dettaglioleggeregionale/?IdDelibera=8293]

   Il ricorso è stato pubblicato sul BUR della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia n. 14 del 3 aprile 2013 [http://bur.regione.fvg.it/newbur/visionaBUR?bnum=2013/04/03/14]

   Con sentenza n. 300 del 2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 199.



ultimo aggiornamento: mercoledì 16 agosto 2017