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ROV: il veicolo subacqueo per il rilevamento dei fondali e degli organismi marini

  • ROVAlto circa 40 cm, largo 35 e lungo 65.
  • Pesa circa 30 kg.
  • Il suo corpo è rivestito in allumino resistente agli urti.
  • Può arrivare ad una profondità di 300 m e raggiungere velocità pari a 3 nodi (circa 5,5 km orari).
  • Richiede una potenza di 1000 watt per attivare 4 propulsori che permettono il suo spostamento.
  •  Dotato del così detto “ombelicale”, ovvero un cavo lungo 300 m regolato attraverso una bobina manuale portatile, che lo collega alla consolle di comando.
  • Possiede una telecamera ad alta risoluzione per riprese a colori, luci e laser che si inclinano con il movimento della camera stessa.

ROV, remotely operated vehicle. È questo il nome del veicolo subacqueo che permette di indagare i fondali e le acque dell’ecosistema marino. La caratteristica che lo contraddistingue da altri strumenti di ispezione subacquea è la capacità di essere letteralmente pilotato da remoto. L’operatore, grazie al cavo ombelicale, può comandarlo a distanza da postazioni fisse o mobili come barche, piattaforme e dalla costa, attraverso una consolle di pilotaggio associata ad un monitor sul quale può controllare e registrare in tempo reale immagini, profondità e rotta.

Grazie alla videocamera analogica, implementata con una action camera, il ROV è in grado di acquisire video e foto ad alta risoluzione dell’ambiente sottomarino, anche in condizioni di scarsa luminosità. I Iaser, invece, servono a quantificare la dimensione degli organismi o delle morfologie visionate.

Il ROV è dotato, inoltre, di un sistema per il rilevamento della posizione geografica subacquea (USBL), connesso al GPS della postazione fissa installato sulla motobarca, che permette di sovraimporre al video acquisito in analogico la posizione subacquea del ROV stesso. In questo modo si possono conoscere latitudine, longitudine e profondità degli organismi e delle porzioni di fondale indagate e che si osservano a monitor.

Un’altra caratteristica distintiva e fondamentale del ROV è che, tramite opportune tecnologie, è possibile far mantenere al veicolo stesso sia la profondità che la rotta desiderate. Prima dell’acquisizione del ROV da parte di Arpa FVG, l’indagine dell’habitat sottomarino veniva effettuato con l’utilizzo di una semplice telecamera subacquea: la telecamera veniva calata e trascinata senza possibilità di guida e con la possibilità di visionare solamente in maniera semplificata un areale ristretto del fondale marino. Attualmente la telecamera viene utilizzata per stimare la densità e la dimensione degli aggregati gelatinosi “neve marina” presenti nella colonna d’acqua.

 

Le attività di Arpa FVG

Arpa FVG, da ottobre 2015, si è dotata del ROV, strumento che per le sue caratteristiche risulta fondamentale per l’attività di visual censis (censimento visuale) di monitoraggio e controllo dei fondali prevista dalla Strategia Marina. Nello specifico, sono tre le attività che vengono richieste dalla strategia marina e che necessitano l'ausilio di una strumentazione di questo tipo: quelle del modulo 7, "habitat coralligeno"; del modulo 8, "habitat di fondo marino a Maerl" e quelle del modulo 9 relativo agli "habitati di fondi sottoposti a danno fisico".

IMMAGINE_TREZZA_CON_ROV+GOPROL’accumulo di alghe rosse calcaree sul fondale marino forma un ambiente ad elevata diversità specifica e, nel tempo, una struttura biogenica tridimensionale che ospita una ricca biodiversità da tutelare. Inoltre, per salvaguardare il fondale marino e sviluppare le migliori strategie riferite allo sforzo di pesca è importante analizzare l’estensione e vitalità dei diversi habitat marini influenzati in maniera significativa dalle attività antropiche e studiare le abbondanze degli organismi, sia di piccole che di grandi dimensioni, che vivono e colonizzano il fondo.

 

I monitoraggi dei fondali che Arpa FVG ha eseguito dal 2015 ad oggi, hanno permesso di verificare che alcune aree regionali del fondale marino sono estremamente sfruttate dall’attività di pesca ma d’altro canto si è anche vista una maggior concentrazione di Maerl rispetto a quella conosciuta in precedenza, grazie alle prospezioni subacquee effettuate negli anni dagli enti di ricerca che operano nel campo.

  • L'utilizzo del ROV ha dato la possibilità di visionare una particolare morfologia presente nel golfo di Trieste: le “trezze”. Queste sono delle vere e proprie scogliere sommerse poste ad una profondità variabile tra 8 m e 22 m che si sono formate e si mantengono “vive” principalmente per l’azione di organismi marini bio-costruttori e possono essere paragonate alle barriere coralline di ambiente tropicale. La loro importanza per mantenere elevata la ricchezza biologica dell’Adriatico è fondamentale in quanto con la loro morfologia estremamente articolata sono delle vere e proprie riserve naturali e nicchie di biodiversità. Il monitoraggio di simili ambienti è molto importante e l'utilizzo del ROV risulta prezioso permettendo di individuare in tempi rapidi eventuali alterazioni. (Vai alla news 1, vai alla news 2).
  • L’acquisizione del ROV da parte di Arpa FVG ha favorito lo scambio di conoscenze e la collaborazione con la vicina ArpaV: lo strumento, sempre nell’ambito della Strategia Marina, è stato infatti condiviso con i colleghi veneti per il monitoraggio del danno sui relativi fondali e sull’osservazione dello stato delle “Tegnue” che rappresentano nelle acque venete le “trezze” del Golfo di Trieste.
 

Video

ROV al lavoro!

Alcune sequenze e immagini del fondale

 

Potenzialità del ROV in campo ambientale

Le potenzialità del ROV in campo ambientale sono molteplici:

  • monitoraggio del fondale e delle biocostruzioni che lo caratterizzano;
  • monitoraggio dei fondi sottoposti a danno fisico;
  • ricerca della presenza di rifiuti sul fondo;
  • studio delle alterazioni dell'ambiente per effetto di ipossie;
  • ispezione di eventuali anomalie in strutture antropiche subacque;
  • verifica della presenza di depositi di idrocarburi sedimentati sul fondale marino in caso di sversamenti accidentali in mare.

In futuro Arpa FVG prevede di dotare il ROV di un braccio meccanico per il prelievo in profondità di campioni di organismi o sedimento marino, e di un sonar per facilitare la guida in acque particolarmente torbide.



ultimo aggiornamento: martedì 20 luglio 2021