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Piani d'Azione

ARIA – Risposte – Piani d'Azione / Michele Cammarano (1835-1920):I Bersaglieri alla presa di Porta PiaRisposte - logica DPSIR

 

 

PAC - Piano d'Azione Comunale

Il Piano di Azione Comunale (PAC) è lo strumento attuativo [1] del Piano d'Azione Regionale (PAR) di cui ogni comune si dota per fronteggiare gli episodi acuti di inquinamento atmosferico.

I piani di azione comunali adottati dai Comuni individuano le specifiche azioni da intraprendere nei periodi in cui sono previsti dei picchi di inquinamento atmosferico e le aree nelle quali queste vanno messe in atto (e.g., riduzione del traffico). Queste azioni possono essere sia misure di carattere temporaneo che strutturali.

Poiché l'inquinamento atmosferico non è vincolato dai confini amministrativi, i piani di azione comunale debbono essere predisposti di concerto tra i Comuni interessati, in particolare quando tra le misure da adottare viene prevista la riduzione del traffico.

L'ARPA FVG, come disposto dalla L.R. 16/2007 , fornisce il supporto tecnico scientifico alla stesura dei piani per tutti i Comuni della regione che ne facciano richiesta. In particolare è stata predisposta una bozza di piano di azione comunale che le amministrazioni locali potranno utilizzare contestualizzandola al loro territorio.

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Le attivazioni dei PAC

Il Piano di Azione Regionale per il contenimento degli episodi acuti di inquinamento atmosferico (PAR) prevede che le azioni individuate a livello regionale, siano contestualizzate nelle realtà locali per mezzo dei Piani di Azione Comunale (PAC). Infatti ciascun comune della regione è invitato a dotarsi di una serie di interventi da attivare in caso di previsione di inquinamento atmosferico eccessivo. Gli interventi sono diversi a seconda dell’inquinante e delle risposte che il territorio è in grado di fornire per mitigare l’eccessivo inquinamento. Tra le misure più frequenti per il particolato sottile e gli ossidi di azoto vi sono quelle riguardanti le limitazioni del traffico, l’abbassamento delle temperature interne degli ambienti riscaldati, la limitazione dell’uso della legna per riscaldamento domestico. Nel caso dell’Ozono, invece, sono le azioni informative che guidano la riduzione dell’esposizione delle categorie di cittadini a rischio, visto che azioni di mitigazione non sono efficaci.

Le azioni dei PAC sono attivate dalle amministrazioni comunali, le quali si avvalgono delle previsioni di qualità dell’aria emesse quotidianamente dal Centro Regionale di Modellistica Ambientale di ARPA FVG. In particolare, l’ARPA invia ai comuni che si sono dotati del PAC una segnalazione di prossimo superamento dei limiti di legge per gli inquinati normati, come il PM10, gli ossidi di Azoto e l’Ozono.

Negli anni considerati per questa statistica, cioè dal 2014 fino alla fine dell’estate 2018, le comunicazioni di ARPA ai comuni sono state in tutto 64 e sono ripartite tra i mesi e il tipo di inquinante come illustrato dalle figure qui sotto riportate. La, seppur limitata, base statistica riflette l’importanza dei determinati meteorologici sul tipo di inquinamento eccessivi, con il particolato sottile il principale inquinante delle stagioni fredde, mentre l’Ozono prevale nei mesi estivi. Si noti anche che alcuni mesi dell’anno non presentano alcuna comunicazione, nominalmente aprile, maggio e settembre. Si tratta dei mesi di transizione da un regime di inquinamento, quello invernale determinato dalla stabilità atmosferica e dall’uso degli impianti di riscaldamento, a quello estivo, nel quale l’Ozono presente al suolo è essenzialmente dovuto all’abbondanza di radiazione solare. Nel periodo considerato sono stati individuati più casi con previsione di criticità per gli inquinanti invernali (59%) rispetto a quelli estivi (41%).

 

Il numero totale di attivazioni dei PAC, dal 2014 all’inizio dell’autunno 2018, suddivise per tipo di inquinante. totale di attivazioni dei PAC, in ciascun anno, suddivise per azioni riguardanti l’Ozono (O3) e il particolato (PM10)

 

il numero delle attivazioni dei PAC riguardanti situazioni di inquinamento eccessivo di PM10, ripartite per mese il numero delle attivazioni dei PAC riguardanti situazioni di inquinamento eccessivo di Ozono, suddivise per mese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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PAR - Piano d'Azione Regionale

Al fine di dare una risposta agli episodi acuti di inquinamento atmosferico la Regione Friuli Venezia Giulia si è dotata di uno strumento operativo per il loro contenimento e prevenzione. Questo strumento normativo [1] è il Piano d'Azione, approvato dal Presidente della Regione con Decreto n. 010/2012.

Il Piano di Azione Regionale affronta in particolare il problema delle polveri sottili (PM10), del biossido di azoto (NO2) e dell'ozono (O3).

Il principale aspetto innovativo di questo Piano è rappresentato dal suo approccio preventivo al problema dell'inquinamento atmosferico.

Le azioni del Piano, infatti, debbono essere messe in atto prima che gli episodi di inquinamento atmosferico si manifestino. Questo è possibile grazie alle previsioni di qualità dell'aria, emesse quotidianamente dall'ARPA FVG sulla base delle simulazioni numeriche prodotte dal Centro Regionale di Modellistica Ambientale (CRMA).

 

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PRMQA - Piano Regionale di Miglioramento della Qualità dell'Aria

Il Piano regionale di miglioramento della qualità dell'aria si basa sullo stato dell'inquinamento atmosferico regionale e contiene gli strumenti strategici volti a garantire il rispetto dei limiti di legge. Il piano è stato redatto ai sensi della LR 16/2007 in conformità alle indicazioni del Ministero dell'Ambiente.

 

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Argomenti collegati

1. Normative regionali riguardanti la qualità dell'aria

 

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ultimo aggiornamento: giovedì 08 novembre 2018