Il successo di una misura messa in atto per limitare le emissioni inquinanti richiede prima di tutto l’accettazione e la partecipazione attiva da parte dei cittadini. Ci viene richiesto di cambiare le nostre abitudini e questo processo è a sua volta agevolato dalla nostra corretta percezione di quali siano le principali sorgenti emissive, causa dell’inquinamento atmosferico.

Uno studio[1] condotto sui risultati di un sondaggio proposto a 7 Paesi Europei nell’ambito del progetto europeo SEFIRA[2] analizza la percezione dei cittadini sulle maggiori sorgenti di inquinamento atmosferico presenti nel proprio territorio comparandole con la situazione reale, derivata da analisi scientifiche.

Dallo studio emerge che la maggior parte della popolazione percepisce industria e traffico come i settori più inquinanti, con grande scarto rispetto ad agricoltura e attività domestiche, in discrepanza coi dati reali analizzati che mostrano invece, ad esempio, una grossa rilevanza dell’agricoltura come sorgente di PM25.

Infatti come possiamo vedere nell’inventario delle emissioni[3] del FVG il peso dell’industria, in tutte le sue componenti, è trascurabile se paragonato al riscaldamento domestico, nella sua componente derivante dalla biomassa.

Aggiustare eventuali percezioni sbagliate dei cittadini, migliorando strategie e metodi di comunicazione da parte della comunità scientifica, può quindi contribuire al cambiamento delle nostre abitudini di vita nell’ottica di agevolare il rispetto delle azioni messe in atto dalla politica per ridurre l’inquinamento atmosferico.

Riferimenti bibliografici e sitografici

[1] Public perception of air pollution sources across Europe 

[2] SEFIRA (Socio-Economic implications For Individual Responses to Air pollution policies in EU+27) 

[3] Inventario delle emissioni in atmosfera INEMAR FVG 

Questa notizia viene pubblicata nell'ambito
dell'argomento annuale dedicato a "2021 European year rail"

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