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Buona la qualità dell’aria a Muggia. La conferma nelle indagini Arpa

Buona la qualità dell’aria a Muggia. La conferma nelle indagini ArpaNon ci sono evidenze di particolari problematicità legate alla qualità dell’aria nella zona di Muggia. E’ questa la principale conclusione delle recenti indagini condotte dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, Arpa, nel comprensorio muggesano, presentate mercoledì 24 in sala Millo alla presenza dell’assessore ambiente del comune di Muggia, Laura Litteri, e dei rappresentanti della vicina comunità di Capodistria-Koper.

I risultati dell’indagine Arpa sono stati illustrati dal direttore dell’Agenzia per l’ambiente, Stellio Vatta, e dal responsabile della SOS Qualità dell’aria, Fulvio Stel.

L’Agenzia per l’ambiente ha effettuato tre distinti approfondimenti:

  • il primo ha analizzato i principali parametri della qualità dell’aria dell’intera fascia transfrontaliera da Trieste a Capodistria-Koper;
  • il secondo ha indagato le deposizioni di polveri e di microinquinanti;
  • il terzo ha integrato i dati delle stazioni di misura a terra con i risultati dei modelli matematici di dispersione delle polveri che comprende anche una parte del Golfo di Trieste (catena modellistica CABIRIA) [2].


Per quanto riguarda la qualità dell’aria, il principale riferimento è la “Relazione transfrontaliera sulla qualità dell’aria” realizzata nel 2017 dall’Arpa regionale assieme all’omologa Agenzia slovena per l’ambiente, Arso. Tale studio - una novità assoluta in quanto frutto di una prima esperienza di collaborazione transfrontaliera tra due Agenzie per l’ambiente - ha valutato la qualità dell’aria e il livello dell'inquinamento atmosferico di fondo nelle aree trans-frontaliere nel periodo 2009-2017 [1].

Lo studio ha evidenziato che nell’area di Muggia e Capodistria-Koper non sono presenti particolari criticità connesse ai principali inquinanti: le polveri sottili (PM10 e PM2,5) e gli ossidi di azoto sono ampiamenti inferiori ai limiti fissati dalle direttive europee. Sussiste, invece, una criticità per l’ozono, che è un problema per tutta l’Europa, che deve essere affrontato con politiche coordinate a livello sovra-nazionale.

Le deposizioni di microinquinanti (benzo[a]pirene) e di polveri sono stati indagati nell’area di Porto San Rocco nel periodo ottobre 2018 – marzo 2019. Per quanto riguarda i microinquinanti l’area di Muggia non presenta criticità dato che i livelli sono sempre mediamente più bassi rispetto qualsiasi postazione di misura di Trieste e tranquillamente al di sotto della soglia di legge. Infine, Porto San Rocco nel periodo di studio non è stato impattato da un significativo flusso di materiale particolato in ricaduta: i valori sono confrontabili con quelli di fondo urbano registrati a Trieste.

Quest’ultima conclusione è confermata anche dagli studi integrati dei modelli matematici di dispersione delle polveri nell’intero Golfo di Trieste, che evidenziano un rapido decremento del flusso di polveri aerodisperse allontanandosi dalle sorgenti puntuali di emissioni presenti nella zona industriale triestina [2].

 

 


Bibliografia e sitografia

[1] Relazione transfrontaliera sulla qualità dell’aria 

[2] Risultati della catena modellistica Cabiria


 



Questa notizia viene pubblicata nell'ambito delle iniziative: "2019 IYPT - The International Year of the Periodic Table"

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ultimo aggiornamento: lunedì 29 luglio 2019