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Monitoraggi in continuo

Arpa FVG esegue diversi monitoraggi nel Golfo di Trieste e nelle Lagunedi Marano e Grado mediante l'utilizzo di sonde multiparamentriche per il rilevamento dei parametri fisich-chimici idrologici della colonna d'acqua.

 

Monitroaggio in continuo nelle acque marine

Stazioni di misura

 

 

 

 

 

 

 

Monitoraggio in continuo della temperatura del mare nelle stazioni di Trieste, Grado e Lignano. Valori medi giornalieri e serie storica.

Elaborazione statistica e grafica a cura di Arpa-CRMA

 

Misure di trobidità nelle acque di transizione

La torbidità è un importante parametro di qualità delle acque.Laguna di Marano

In condizioni di elevati valori di torbidità gran parte della radiazione solare viene assorbita dalle particelle in sospensione nell'acqua limitando, i nomali processi fotosintetici da parte del fitoplancton e del micro e macro fito bentos. Un tale condizionamento andrà inevitabilmente a riflettersi in un calo della biomassa algale, primo anello della catena trofica in ambiente acquatico, con evidenti conseguenze per i livelli trofici successivi e l'intero ecosistema.

Il controllo di questo paramentro risulta particolarmente importante in ambienti lagunari di fondi molli a bassa batimentria e soggetti a numerose sollecitazioni naturali e antropiche.

 

  • I fattori che influenzano la torbidità delle acque possono avere sia origine ambientale che antropica. 

I fattori ambientali sono associati alle caratteristiche morfologiche e sedimentologiche, alla circolazione e persistenza delle masse d’acqua, all’azione degli agenti atmosferici, in particolare del vento, all’elevata portata fluviale che incrementa il trasporto solido del particellato sospeso e alle fioriture fitoplanctoniche.

Tra i fattori antropici la navigazione dei natanti è sicuramente la principale causa di risospensione del sedimento per l’azione delle eliche dei motori marini e dal moto ondoso prodotto, durante la navigazione.

Allo scopo di raccogliere dati relativi alla torbidità dell’acqua, associati a misure di temperatura, conducibilità e pressione, nella Laguna di Marano e Grado, sono state installate due sonde multiparametriche capaci di lavorare per lunghi periodi di tempo in maniera continua.

I dati acquisiti su un data logger, collegato a ciascuna sonda, vengono inviati a cadenza giornaliera con sistema GPS/GPRS su opportuni server per la loro archiviazione e resi disponibili come dati “grezzi” alla seguente pagina web di Arpa FVG:

http://www.arpaweb.fvg.it/bs/gmapsbs.asp

 

  • Il sito di studio

Mappa della Laguna di Marano e Grado_2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

sonda multiparametrica Hydrolab HL4Le aree in cui sono state installate le sonde sono, il canale denominato “Canale Coron” (Sonda C), che collega la bocca lagunare di Sant’Andrea al porto di Aprilia Marittima e il canale denominato “Canale dell’omo morto” (Sonda B) che collega l’abitato di Grado all’isola di Barbana.

 

 

L'analisi dettagliata dei dati raccolti nel primo anno di studio è consultabile nel seguente documento:

Monitoraggio delle acque di transizione e marino costiere della Regione Friuli Venezia Giulia

LAGUNA DI MARANO E GRADO: ANALISI DEI VALORI DI TORBIDITà RILEVATI NEL 2019

(periodo considerato 01/04/2019-18/11/2019)

 

 

  • Caratteristiche morfologiche e sedimentologiche dei due siti di misura

I due siti indagati presentano caratteristiche morfologiche, batimetriche e sedimentologiche differenti.

L’area lagunare del “Canale Coron” presenta in generale batimetrie più elevate rispetto all’areale del “Canale dell’omo morto”. In particolare il “Canale Coron”, nell’area di posizionamento della sonda, ha una batimetria variabile da -1.2 m a -4 m e il fondale è costituito prevalentemente da sabbie e in minor misura da peliti sabbiose.
Il “Canale dell’omo morto” ha invece, una batimetria variabile tra -0.2 m e -1.5 m con fondale costituito prevalentemente da pelite sabbiosa.

 

  • Caratteristiche idrologiche

Nella laguna di Marano e Grado la circolazione delle masse d’acqua è associata principalmente all’azione del flusso mareale, del vento e delle portate fluviali.

In linea di massima  l’area del “Canale Coron” presenta una dinamica più marcata rispetto a quella del “Canale dell’omo morto”.

 

  • Agenti atmosferici

Tra questi è soprattutto il vento che può aumentare la torbidità, in quanto agisce sia innescando il moto ondoso che attuando un trascinamento delle masse d’acqua, che comporta un attrito tra l’acqua e il fondale lagunare, con conseguente risospensione del sedimento lagunare.
Venti provenienti dal I e II quadrante (Bora e/o Levante) producono il loro effetti soprattutto nell’area gradese della laguna. Il moto ondoso prodotto, raramente supera i 0.5 m d’altezza d’onda, ma comunque è sufficiente a risospendere in parte il sedimento lagunare.
Venti meridionali, che innescano un moto ondoso proveniente da Sud, condizionano principalmente le bocche lagunari dove per effetto di sommatorie e rifrazioni tra treni d’onda si possono raggiungere altezze d’onda di circa 1.5-2.0 m. Il materiale risospeso dal moto ondoso in prossimità della bocca lagunare può, trascinato da correnti di marea entrante nella laguna, modificare la torbidità delle acque in prossimità delle bocche stesse.

 

  • Analisi delle misure di torbidità relative alla sonda del Canale dell’omo morto (sonda B)

La distribuzione dei valori di torbidità della Sonda B sembra suggerire che vi sia un notevole impatto legato al traffico delle imbarcazioni nel “Canale dell’omo morto”, traffico composto sia da piccole imbarcazioni di pescatori, turisti e abitanti della zona, sia da battelli più grossi come la motobarca che effettua il servizio traghetto tra Grado e l’isola di Barbana. In particolare, quest’ultimo servizio lavora da aprile a ottobre ed intensifica le corse proprio nel periodo tra giugno e settembre per rispondere alla maggiore richiesta passando da 5 a 8 corse giornaliere. Tuttavia, nonostante la motobarca sia decisamente più grande delle imbarcazioni che mediamente navigano il canale, è ragionevole pensare che da sola non sia in grado di giustificare un così drastico cambiamento nella torbidità e che sia in realtà la somma del traffico di tutte le imbarcazioni a creare l’aumento della torbidità, dovuta quindi essenzialmente all’attività antropica.

Un ruolo importante potrebbero avere anche la morfologia, la tessitura del sedimento e la batimetria del “Canale dell’omo morto”, la scarsa batimetria e la relativa poca ampiezza del canale favorirebbero una maggiore risospensione del sedimento del fondale ed una erosione delle barene e velme che delimitano il canale stesso.

Torbidità a confronto con la portata dell'Isonzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Analisi delle misure di torbidità relative alla sonda del Canale Coron (sonda C)

I grafici, sotto riportati, riassumono l’analisi statistica e la distribuzione della torbidità registrata dalla sonda C. In generale, i valori più alti si rilevano in primavera (media 20.5 NTU) ed autunno (media 17.2 NTU) spesso in concomitanza con intense precipitazioni piovose, nella stagione estiva la torbidità tende a diminuire (media 10.6 NTU). E’ da notare, però, che in corrispondenza delle due importanti diminuzioni delle salinità osservate a fine maggio e ad inizio settembre non si registrano corrispondenti forti aumenti della torbidità, ciò potrebbe essere imputato all’afflusso, nel “Canale Coron”, di acqua dolce con una non elevata concentrazione di particellato sospeso del fiume Stella. E’ da sottolineare, che l’area di indagine potrebbe essere anche interessata, per periodi molto brevi, dalle acque ad elevata torbidità derivanti dalle idrovore e sfioratori di piena presenti in zona.

Scarsamente impattante sembra invece il traffico delle imbarcazioni.

 

Distribuzione della torbidità (a), della pioggia e del campo di vento (b).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Schema riassuntivo dei valori medi di torbidità.

Schema riassuntivo dei valori medi di torbidità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal confronto dei dati delle due aree presentato nella tabella sopra riportata, si rileva che quelli registrati nei pressi di Barbana hanno un valore medio superiore a quelli registrati sul “Canale Coron”, rispettivamente 23.6 NTU (sonda B) e 14.5 NTU (sonda C). Analizzando le medie stagionali, si evidenzia che, a parte il periodo estivo, l’area di Barbana si attesta su valori decisamente minori rispetto a quelli registrati sul “Canale Coron”.
Come già evidenziato, l’elevata torbidità estiva registrata a Barbana può essere collegata al traffico nautico che aumenta considerevolmente nella stagione turistica.


La torbidità registrata sul “Canale Coron” rimane invece più stabile durante tutto il periodo di indagine e mostra, tendenzialmente, variazioni a seguito di periodi caratterizzati da piogge, che portano ad un incremento della portata del fiume Stella, oltre all’influenza degli scarichi delle idrovore presenti in quest’area lagunare.



ultimo aggiornamento: venerdì 05 marzo 2021