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Le misure di inquinamento acustico in presenza di disturbo da infrasuoni

La struttura Rumore e vibrazioni di Arpa FVG, accreditata per le misure di inquinamento acustico, compreso il rumore aeroportuale, è stata recentemente coinvolta in indagini complesse di particolari immissioni acustiche per le quali i soggetti esposti lamentavano un disturbo anche per la presenza di rumori a bassa frequenza o infrasuoni. L’analisi approfondita delle misure fonometriche eseguite, ha consentito effettivamente di individuare una sensibile introduzione nell’ambiente, compreso quello abitativo, di tale perturbazione sonora indesiderata.

È il caso di contesti acustici generalmente contraddistinti da livelli sonori relativamente bassi (soprattutto nel periodo notturno, quando diminuisce drasticamente il rumore da traffico), con ricettori che possono trovarsi a distanza elevata (centinaia di metri) rispetto alle sorgenti disturbanti. Talvolta, più sorgenti rumorose possono risultare concorsuali fra loro, rendendo difficile la loro singola individuazione che avviene attraverso specifiche campagne di misura svolte in sincronia temporale fra postazioni ricettore-orientate e postazioni nei pressi delle sorgenti ipotizzate.

L’elaborazione successiva delle misure eseguite ha mostrato livelli sonori relativamente elevati in corrispondenza delle basse/bassissime frequenze (12,5 Hz e 16 Hz, con lunghezza d’onda rispettivamente di 27,5 m e 21,5 m) (Fig. 1). Questo tipo di frequenze, appartenenti al campo degli infrasuoni cosiddetti vicini (fra 1 e 20 Hz), appaiono ragionevolmente associabili a vibrazioni strutturali plausibili negli ambienti industriali (ad esempio per sorgenti quali impianti o pareti di grandi dimensioni, macchine rotanti di grande potenza, unità di trattamento dell’aria, pale eoliche etc…)1.

sonogramma

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella prassi, i livelli sonori acquisiti dallo strumento devono essere corretti, attraverso l’applicazione di particolari curve di ponderazione, per tener conto dell’effettiva risposta uditiva dell’orecchio umano alle diverse frequenze. La curva di pesatura "A", richiesta dalla normativa nazionale, ricalcando la sensibilità dell’orecchio umano, attenua fortemente le frequenze più basse e rende di fatto trascurabile il contributo energetico associato a questi livelli sonori (Fig. 2).
Le norme tecniche suggeriscono tuttavia, nella fattispecie di suoni con forti contenuti a bassa frequenza, l’utilizzo di altre curve di ponderazione "poiché il rumore con forte contenuto a bassa frequenza genera maggiore disturbo di quello previsto con il livello di pressione sonora ponderato A". In particolare, nell’intervallo compreso entro i 20 Hz, alcune legislazioni nazionali introducono la ponderazione "G" (specificata nella ISO 7196) per valutare gli effetti del rumore.

livelli sonori

La presenza di basse/bassissime frequenze nello spettro del rumore rappresenta un aspetto particolarmente delicato, in virtù della forte pervasività che distingue questo tipo di immissioni, grazie agli efficienti meccanismi di propagazione a grande distanza e alla scarsa o nulla efficacia delle strutture nell’attenuazione delle basse frequenze3.
Infatti, il contenuto energetico di una sorgente, in termini di caratteristiche dello spettro sonoro, viene alterato mano a mano che il suono si propaga nello spazio, poiché i processi di attenuazione, sia per assorbimento atmosferico sia per effetto del suolo, intervengono soprattutto sulle medie e alte frequenze mentre agiscono in maniera debole nei confronti delle basse frequenze, che appaiono perciò enfatizzate alle maggiori distanze.

Inoltre, in generale, i rumori a bassa frequenza risultano i più difficili da eliminare, o perlomeno da ridurre, tramite l’interposizione di strutture leggere (barriere, involucri degli edifici, ecc.). Il disturbo in ambiente abitativo può risultare addirittura più evidente con la chiusura di porte e finestre considerato che, per ambienti confinati, si possono innescare fenomeni di risonanza in funzione delle dimensione dei locali stessi e del tipo di frequenze interessate4. In funzione delle condizioni meteorologiche, possono infine concorrere altri fenomeni come l’instaurarsi spontaneo di canali rifrattivi in atmosfera5.

Nel caso riportato, benché la frequenza individuata si trovi al di sotto della soglie di valutazione prese in considerazione dalle norme tecniche di settore, non si può escludere l’effettiva udibilità degli infrasuoni in questione, per livelli sonori apprezzabilmente elevati, che vengono spesso percepiti dall’individuo, all’interno di ambienti confinati, sotto forma di vibrazioni e con queste confusi.

Seppur le conoscenze riguardo l’interazione degli infrasuoni con l’organismo umano siano ad oggi poco approfondite, diversi studi epidemiologici (alcuni in particolare svolti nel contesto dei campi eolici, dove il rumore dalle turbine rappresenta un tipico esempio di generazione di infrasuoni) hanno evidenziato potenziali effetti negativi, sia a livello fisiologico che psicologico, sull’individuo con la possibilità, fra l’altro, dello sviluppo di sensibilità nel disturbato che nel tempo sarà portato ad avvertire in maniera sempre più attenta il rumore6.

Considerata la rilevanza e la complessità della tematica dell’inquinamento acustico, per cui la popolazione si rivela particolarmente sensibile, Arpa FVG ha inteso unificare sul territorio regionale le modalità operative a supporto degli enti pubblici e dell’autorità giudiziaria, istituendo, con l’ultima modifica organizzativa, la struttura specialistica Rumore e Vibrazioni dedicata.

 

 

Note

  1. “Manuale di acustica applicata”, a cura di R. Spagnolo, ed. CittàStudi, 2008.
  2. Un sonogramma (detto anche spettrogramma o sonograph) è una tecnica di visualizzazione dello spettro molto utilizzata nella ricerca e nell’analisi del suono. Visualizza un’immagine d'insieme dello spettro nel tempo. Ciò permette di osservare e caratterizzare globalmente le forme, gli attacchi di note e dei suoni, i fonemi rumorosi, i picchi di frequenza, le transizioni importanti. Nel diagramma riportato l'asse verticale rappresenta la frequenza, l'asse orizzontale il tempo, la scala cromatica il livello. Grazie al sonogramma è quindi possibile rappresentare in modo efficiente un fenomeno a tre dimensioni (frequenza, ampiezza e tempo) su un supporto bidimensionale come lo schermo del computer oppure su carta.
  3. Berglund, B., Hassmén, P., & Job, R.F.S. “Health effects induced by low-frequency noise”. Archives of the Center for Sensory Research, 1(2):1-39 (1994).
  4. DeGagne et al., Incorporating Low Frequency Noise Legislation for the Energy Industry in Alberta, Canada Source: Journal of Low Frequency Noise, Vibration and Active Control, Volume 27, Number 2, September 2008 , pp. 105-120(16).
  5. “Manuale di acustica applicata”, a cura di R. Spagnolo, ed. CittàStudi, 2008.
  6. “Review of published research on low frequency noise and its effects” by Dr. Geoff Leventhall, published by the Department for Environment, Food and Rural Affairs (2003).




ultimo aggiornamento: martedì 28 febbraio 2017