Questo sito è in fase di dismissione. Consultare il nuovo sito www.arpa.fvg.it

sei in:  home page » aria » stato » biossido di azoto (NO2) Stampa

Il biossido di azoto (NO2)

Stato - logica DPSIR

 

Definizione e fonti principale

Il biossido di azoto è una molecola fortemente reattiva composta da un atomo di azoto e da due atomi di ossigeno. Proprio in quanto fortemente reattiva entra in numerose reazioni chimiche che portano alla formazione di altri inquinanti, tra i quali l’ozono. Il biossido di azoto si forma in ambienti ad alta densità energetica (alte temperature), come ad esempio nelle combustioni di origine antropica, ma anche all’interno dei fulmini.

Per quanto riguarda la combustioni, in particolare, il biossido di azoto di forma soprattutto in condizioni di alta disponibilità di ossigeno rispetto alla disponibilità di combustibile. In queste condizioni l’ossigeno disponibile, favorito dalle alte temperature, si lega alle molecole di azoto, abbondantemente presenti nell’aria, dando origine prima al monossido di azoto e, in seguito, al biossido di azoto.

Proprio per queste sue caratteristiche, il biossido di azoto viene prodotto soprattutto dal traffico, il particolare dai motori Diesel, e dalle centrali di produzione di energia elettrica. Dato che la maggior parte del biossido di azoto (NO2) nasce come monossido di azoto (NO), un rapporto NO/NO2 alto è un indicatore di vicinanza alle sorgenti che lo emettono.

 

 

Effetti sulla salute

Proprio in quanto fortemente reattiva, la molecola di biossido di azoto è un agente irritante. Esplica questa azione a livello delle mucose delle vie respiratorie, sia a livello nasale che bronchiale ed è inoltre precursore, in presenza di forte irraggiamento solare, di una serie di reazioni secondarie che determinano la formazione di tutta quella serie di sostanze inquinanti note con il termine di “smog fotochimico”. Il biossido di azoto può anche dare origine ad acido nitrico (HNO3) e, sotto questa forma, contribuire all’acidificazione delle piogge e degli specchi d’acqua.

 

 

I valori di riferimento

Per il biossido di azoto, la normativa italiana ed europea individua tre livelli di riferimento a tutela della salute umana, i quali non andrebbero mai superati. Questi livelli sono:

* concentrazione media annuale NO2 di 40 µg/m3

* 18 giorni all’anno in cui la concentrazione media oraria di NO2 risulta superiore a 200 µg/m3

* 3 giorni all’anno in cui la concentrazione media oraria di NO2 risulta superiore a 400 µg/m3 (soglia allarme)


Il monossido di azoto, pur essendo a tutti gli effetti un inquinante, non ha dei limiti di legge associati, in quanto è caratterizzato da tempi di vita medi molto bassi e soprattutto risulta meno irritante del biossido di azoto. Per quanto riguarda la tutela della vegetazione, invece, il limite fissato dalla vigente normativa si riferisce agli ossidi di azoto totali (NO NO2, espressi come NO2) la cui concentrazione media annuale non deve superare i 30 µg/m3.


NOTA: Poiché il biossido di azoto è un gas, la sua densità, quindi concentrazione, dipende dalla temperatura e pressione. Per questo motivo le concentrazioni rilevate in aria ambiente debbono essere riportate ad un livello “normale”, definito convenzionalmente da una temperatura di 20 °C e da una pressione di 1013,25 hPa (un’atmosfera).


 

 

Argomenti collegati

  1. Agenzia Americana per l'Ambiente: il biossido di azoto
  2. Agenzia Europea per l'Ambiente: il biossido di azoto
  3. Wikipedia: il biossido di azoto


ultimo aggiornamento: martedì 16 luglio 2019