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Arrivo in regione di sabbie e pollini del Sahara

03/05/2019
Sabbie sahariane al microscopio ottico
Sabbie sahariane al microscopio ottico

Nelle giornate dal 24 al 26 aprile scorso nella nostra regione sono notevolmente aumentati i livelli di polvere nell’atmosfera tanto da portare a diversi superamenti della soglia giornaliera di 50 ug/m3.

Nelle giornate in questione, però, il vento non ha trasportato con se solamente sabbie ma altri indicatori dell’origine nordafricana delle sabbie.

Tra i pollini evidenziati nelle rilevazioni giornaliere condotte da Arpa FVG, infatti, è comparso anche l’ulivo pur non essendo questa la sua stagione, almeno per le piante autoctone.

Poiché alcune stazioni della rete di monitoraggio della qualità dell’aria gestite da Arpa FVG riescono a discriminare anche le diverse dimensioni del materiale particolato, si è visto che la parte preponderante delle polveri presenti in atmosfera era di tipo grossolano (comprese tra i 2.5 e i 10 micrometri di diametro).

Questo è solitamente un indizio dell’origine meccanica delle polveri (polveri crostali che si formano per abrasione e frantumazione più che per condensazione).

Le immagini al microscopio ottico hanno mostrato in maniera evidente come queste polveri fossero in realtà delle sabbie.

I modelli numerici, calcolando le traiettorie a ritroso delle masse d’aria, hanno poi indicato l’origine nordafricana di queste sabbie.

La presenza dei pollini di ulivo è un’ulteriore conferma dell’origine nordafricana delle masse d’aria che hanno interessato la nostra regione nelle giornate dal 24 al 26 aprile.