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La strana stagione pollinica 2016 delle graminacee

graminacee pnLe graminacee, piante erbacee molto diffuse che fioriscono principalmente dalla primavera all’inizio dell’estate, sono una delle principali fonti di pollini allergenici. Quest’anno la quantità di polline rilevata in aria, da aprile a oggi, pare aver subito un decremento signigicativo rispetto agli anni precedenti.

I dati del monitoraggio aerobiologico a Pordenone, Firenze e Perugia relativi alla stagione in corso (2016), anche se non ancora conclusa, mostrano valori ridotti rispetto alle medie degli anni precedenti e in particolare del 2015.

 

 

graminacee pistoiaLa stagione pollinica delle graminacee ha mostrato diversi cambiamenti negli ultimi anni. In particolare, la data di inizio della pollinazione ha subìto un anticipo nel tempo, mentre l’indice pollinico (Pollen Index), ovvero la concentrazione di pollini nell’aria (granuli m3/giorno), ha mostrato un trend decrescente. Questo è stato particolarmente evidente fino al 2013, poi negli anni 2014 e 2015, questa tendenza si è invertita, mentre nell'anno corrente, si è ritornati a valori relativamente bassi.

C'è da tenere in considerazione che le primavere 2014 e 2015 sono state ovunque particolarmente calde e asciutte, soprattutto il 2015. La primavera appena trascorsa è stata invece caratterizzata da temperature piuttosto basse rispetto alla media stagionale ed è stata estremamente piovosa. I fattori climatici influenzano, dunque, la quantità di pollini prodotta, e in particolare, per le graminacee, primavere più fresche e poivose implicano una minor produzione pollinica.

graminacee perugiaL’anomalia della stagione è stata confermata anche da quanto osservato nella popolazione allergica ai pollini di graminacee. In particolare si è notato una sintomatologia tipica da graminacee solo nella fase iniziale e finale della stagione, mentre i sintomi sono stati modesti e spesso sporadici nella fase centrale. Questo ha determinato una riduzione dell’uso dei farmaci e, in generale, della terapia continuativa, soprattutto con antistaminici, cortisonici nasali e bronchiali, che caratterizza questo periodo dell’anno (servizi di Allergologia ed Immonologia di Prato e Pordenone).

Il clima non è l’unico fattore in grado di influenzare la quantità di polline di graminacee presente in atmosfera. Va infatti considerata anche la progressiva diminuzione delle aree urbane incolte, nonché la cronologia degli sfalci effettuati che, se eseguiti prima della fioritura, possono contribuire alla diminuzione dei pollini in atmosfera. Quindi, nel valutare la quantità di polline di graminacee, va tenuto conto sia dei fattori
climatici che di quelli ambientali legati al territorio: entrambi sono, infatti, importanti e in grado di incidere sia sulla quantità di piante sia sulla formazione, liberazione e trasporto del polline in aria. Mentre non è possibile intervenire sul clima, è invece auspicabile agire per una migliore gestione delle infestanti limitandone la presenza con mirate misure di manutenzione delle aree verdi.

Le graminacee (dal greco Gramen = erba), indicate anche come Gramineae o Poaceae, costituiscono una famiglia di piante principalmente erbacee appartenenti all’ordine delle Poales (classe Monocotiledoni, divisione Angiosperme); contano circa 620 generi, di cui 420 presenti in Europa, sono ubiquitarie, altamente adattabili, crescono in un ampio range di habitat (dalle pianure ai ghiacciai) e rappresentano circa il 20% della copertura vegetale mondiale.

Sono piante annuali o perenni di dimensioni variabili, particolarmente abbondanti in campi, prati, pascoli montani, zone incolte. Oltre a diffondersi con facilità, adattarsi ai vari ambienti e, pertanto, divenire infestanti, le graminacee comprendono anche specie coltivate dall'uomo per l'alimentazione umana e animale (grano, riso, segale, orzo e avena) o a scopo ornamentale, ad esempio per la formazione di tappeti erbosi . I fiori sono generalmente piccoli, inodori e poco colorati, poiché le graminacee, essendo caratterizzate da impollinazione incrociata (detta anche eterogama, ovvero tra individui diversi), utilizzano il vento come vettore (impollinazione anemofila) e non devono quindi attirare animali impollinatori.

04162328I pollini delle graminacee, liberati in grande quantità in particolare da aprile a luglio, presentano un unico poro (sono cioè monoporati), di forma sferoidale di dimensioni medio-grandi, da 25 a 40 µm, fatta eccezione per i cereali coltivati che hanno dimensioni anche maggiori di 50 µm.

Le graminacee sono responsabili di gravi e diffuse pollinosi primaverili, in quanto, oltre a essere piante ampiamente diffuse, sono caratterizzate da un polline particolarmente allergenico che può provocare rinite, congiuntivite, asma caratterizzati da sintomi come lacrimazione, eccessiva sensibilità alla luce (fotofobia), prurito, rinorrea (naso che cola), difficoltà respiratorie e tosse. Le pollinosi da graminacee sono le più diffuse in Europa con un’incidenza negli adulti di oltre il 10%, mentre nei bambini e negli adolescenti è anche più alta (Tripodi ed al. 2012). Nella popolazione italiana si stima che la percentuale di soggetti affetti da pollinosi da graminacee sia compresa fra il 10% e il 15%, con una distribuzione diversa nelle varie regioni (maggiore al nord, minore al sud). Le specie che più frequentemente causano pollinosi sono: Lolium, Dactylis, Phleum, Poa annua, Poa pratensis e Cynodon (Frenguelli,2003); queste emettono grandi quantità di pollini in un periodo piuttosto breve che varia da specie a specie, ma che generalmente raggiunge la massima intensità nel mese di maggio, con una piccola ripresa nella tarda estate-inizio autunno.

Il monitoraggio dei pollini di graminacee viene effettuato dalle Agenzie ambientali (ARPA e APPA) tramite catturatori volumetrici, il materiale viene letto al microscopio, e i dati prodotti vengono poi resi disponibili tramite bollettini pubblicati sui siti istituzionali delle Agenzie e sul sito della rete POLLnet (Rete Italiana di Monitoraggio Aerobiologico).



ultimo aggiornamento: mercoledì 06 luglio 2016