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Un coleottero nordamericano dà un aiuto per ridurre le allergie da Ambrosia

10/09/2015

I dati rilevati dalla rete di monitoraggio del polline dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) indicano che la presenza di Ambrosia sta arrivando al suo massimo e come ogni anno in questo periodo sono più evidenti i problemi sanitari dovuti all’elevata allergenicità del polline. Ma quest’anno la pressione di Ambrosia sembra essere minore rispetto agli anni precedenti, per la diffusione di un coleottero che ha efficacemente contrastato lo sviluppo della pianta allergenica.

La diffusione di Ambrosia artemisiifolia rappresenta un fenomeno relativamente recente: è una pianta annuale di origine nord americana, infestante e pioniera giunta in Italia (Piemonte) all’inizio del 1900, probabilmente a causa della contaminazione di sementi e granaglie di importazione. Le aree europee dove la pianta è più diffusa sono la Francia e i paesi balcanici; in Italia è diffusa soprattutto nel nord (Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia). E’ presente solitamente nelle aree urbane con suolo nudo e con disturbi antropici come, ad esempio, i cigli stradali, le zone industriali abbandonate, le superfici verdi trascurate, gli incolti.

Uno studio POLLnet [1] – la rete di monitoraggio aerobiologico del Sistema delle Agenzie Ambientali – conferma che dal 2007 al 2014 la diffusione di Ambrosia nell’Italia centro-settentrionale è progressivamente aumentata.

La sua rapida ed ampia diffusione è stata favorita da diversi fattori: il polline, molto leggero ed abbondante, viene trasportato dal vento anche a notevole distanza; l’assenza di antagonisti o parassiti in grado di limitarne lo sviluppo. Solo nel 2013 è stato rinvenuto in Italia il coleottero di origine nordamericana Ophraella communa, specie parassita oligofaga con preferenza per Ambrosia artemisiifolia: nei siti in cui è stato osservato, fino al 100% delle piante di Ambrosia presentavano elevati livelli di danneggiamento, fino alla defoliazione completa. L’insetto, che ha dimostrato d’avere un elevato potenziale di diffusione e di adattabilità, si nutre dei fiori, riducendo la quantità di polline nell’aria e di conseguenza gli effetti allergenici sull’uomo.

Anche in Friuli Venezia Giulia si sono osservati questi andamenti. Per Pierluigi Verardo, responsabile dei monitoraggi sui pollini di ARPA, “la situazione climatica di questa estate ha sicuramente favorito la crescita della pianta e la diffusione del polline. Tuttavia i dati regionali mostrano un leggero calo della quantità di polline rispetto alla media degli ultimi anni, che può essere ragionevolmente attribuito alla presenza dell’insetto parassita”.

[1] Indagine sulla diffusione di Ambrosia artemisiifolia nell’Italia centro-settentrionale. Da ISPRA, Annuario dei Dati Ambientali 2014-2015, capitolo 13-ambiente e salute.

Nella figura di questa pagina: andamento del polline di Ambrosia rilevato nella stazione di monitoraggio dell’ARPA di Pordenone. Si nota il calo degli ultimi due anni, dovuto probabilmente alla presenza del coleottero Ophraella communa. Elaborazione dati di ARPA FVG