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2016: un anno a due facce per la qualità dell’aria

2016: un anno a due facce per la qualità dell’ariaIl 2016 è stato un anno a due facce per la qualità dell’aria. E’ infatti iniziato molto male, con ripetuti e intensi superamenti dei limiti giornalieri fissati per le polveri sottili (PM10, concentrazione media giornaliera di 50 microgrammi/m3). Questi superamenti hanno interessato tutta la pianura e costa della nostra regione, la quale è risultata di fatto completamente inserita nel più ampio contesto della pianura padana. L’origine di questi superamenti è in massima parte ascrivibile alle peculiari condizioni meteorologiche del gennaio 2016, caratterizzate dal persistere di una forte inversione termica (aria più calda in quota che al suolo) su tutto il territorio nazionale. Le emissioni dei precursori delle polveri sottili prodotti nel bacino padano, oltre a quelle prodotte nella nostra regione, hanno poi fatto il resto.

Gli ultimi mesi dell’anno, invece, sul Friuli Venezia Giulia sono stati molto più favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Nonostante il persistere di condizioni di alta pressione su tutta l’Italia, infatti, la nostra regione ha beneficiato di una maggior ventilazione proveniente da nord e nordest, ventilazione che ha mantenuto alta la diluizione atmosferica. In questo contesto, le aree più svantaggiate della nostra regione a causa del ristagno delle polveri sottili sono state quelle pianeggianti e poste nei pressi del confine con il Veneto. Nel complesso, comunque, le porzioni del territorio dove si è andati oltre la soglia annuale dei 35 superamenti giornalieri fissati per le polveri sottili sono state relativamente limitate e inferiori a quelle osservate nel 2015.

Dal punto di vista dell’ozono, inquinante tipicamente estivo, il 2016 ha visto un numero di superamenti della soglia giornaliera (120 microgrammi/m3 come media su otto ore) decisamente inferiore a quelli osservati nel 2015. In generale, su tutta la pianura e costa della nostra regione l’area caratterizzata dai superamenti annuali della soglia di legge è stata molto estesa ma inferiore a quella osservata nel 2015, questo nonostante i picchi di temperatura e irraggiamento solare del 2016 siano stati tutto sommato simili per frequenza e intensità a quelli osservati nel corso del quinquennio precedente. Non è al momento possibile dire se questo diverso comportamento del 2016 sia ascrivibile solo ad una diversa origine delle masse d’aria, al minor apporto di radiazione solare osservato in primavera e all’inizio dell’estate o vi sia anche un contributo dovuto alla riduzione nelle emissioni inquinanti, in particolare derivanti dall’uso dei solventi e degli ossidi di azoto. L’ozono, anche in passato, ha spesso mostrato una grande variabilità interannuale. E’ comunque importante sottolineare come, anche in condizioni di normale irraggiamento solare, si possano raggiungere valori relativamente contenuti di ozono, questo a riprova della necessità di continuare con le politiche di riduzione delle emissioni di composti organici volatili, che sono il combustibile dell’ozono, oltre che nella riduzione delle emissioni degli ossidi di azoto.


 



Questa notizia viene pubblicata nell'ambito delle iniziative: "United Nations Conference on Climate Change COP21"


"DICEMBRE 2016 - COP21 - CLIMATE CHANGE CONFERENCE ACTION FOR PEOPLE AND PLANET"

 

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ultimo aggiornamento: giovedì 29 dicembre 2016