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Vengono definite microplastiche tutte le particelle di materiale plastico con dimensioni comprese tra 5 mm e 330 µm. Le microplastiche si possono suddividere in due tipologie a seconda della fonte di inquinamento (JRC110629, 2018):
Le microplastiche sono ubiquitarie, sono state ritrovate nelle acque marine dalle aree costiere popolate (Suaria et al., 2016; Zeri et al., 2018) alle zone più remote come i mari antartici (Kelly et al., 2020), artici (Lusher et al., 2015) fino alle maggiori profondità marine (Courtene-Jones et al., 2017).
Sono state ritrovate microplastiche anche in campioni di acque dolci (Koelmans et al., 2019), aria (Allen et al., 2019), cibo (Karami et al., 2017) e bevande (Schymanski et al., 2018).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), basandosi sugli articoli scientifici ad oggi pubblicati, ricorda come gli attuali procedimenti di purificazione delle acque potabili permettono di allontanare l’eventuale presenza di microplastiche nelle acque potabili. L’OMS sottolinea inoltre che sia poco probabile l’assorbimento nel corpo umano di microplastiche con dimensioni ≥ 150 µm, e ritiene che l’assorbimento di particelle con dimensioni minori sia limitato. Viene comunque suggerito da parte dell’OMS un approfondimento ulteriore sui potenziali effetti che le microplastiche possono avere sulla salute umana (Microplastics in drinking water - WHO, 2019).
Le microplastiche vengono monitorate in ottemperanza della Direttiva Europea 2008/56/CE “Strategia Marina”, recepita in Italia con il D.lgs 190/2010 e successive integrazioni.
I campionamenti vengono effettuati due volte all’anno, nella stagione primaverile e nella stagione autunnale, lungo due transetti (3 stazioni ognuno) perpendicolari alla costa. Un transetto è situato in prossimità di Trieste, il secondo presso Lignano Sabbiadoro (Figura 1).
Figura 1: geolocalizzazione dei transetti per il monitoraggio delle microplastiche nell'ambito della Direttiva Europea Strategia Marina.
I campionamenti vengono effettuati utilizzando una rete tipo “manta” realizzata appositamente per navigare nello strato superficiale della colonna d’acqua; in questo modo viene campionato entro lo strato interessato dal rimescolamento causato dal moto ondoso. La rete viene trainata per 20 minuti ad una velocità non superiore ai 3 nodi in senso opposto alla corrente superficiale o alla direzione del vento. In seguito alla cala, la rete viene sciacquata e il materiale raccolto viene vagliato per mezzo di due setacci con vuoto di maglia pari a 5 mm e il sottostante di 300 µm. Quanto rimane su quest’ultimo setaccio viene messo in un barattolo con alcol al 70% e portato in laboratorio dove si procede al censimento per forma e per colore delle microplastiche.
Nel corso del primo triennio (2015 – 2017; metodologie MATTM settembre 2016) le microplastiche sono state identificate e quantificate allo stereomicroscopio suddividendole per forma (sfera, filamento, frammento, foglio) e per colore (bianche, nere, rosse, blu, verdi, trasparenti e altro colore). La concentrazione di microplastiche nel campione viene espressa come numero di oggetti per m³ di acqua di mare campionata.
Nel corso del secondo triennio (2018 – 2020; metodologie MATTM maggio 2018) le microplastiche sono state censite secondo le seguenti forme:
Le microplastiche sono state censite inoltre a seconda del colore: bianco, nero, rosso, blu, verde e altro colore. Per ogni colore, inoltre, è stato specificato se trasparente o opaco.
La concentrazione di microplastiche nel campione, per forma e per colore, viene espressa come numero di oggetti per m2 di acqua di mare campionata.