Gli incendi presso stabilimenti industriali, impianti di trattamento rifiuti, magazzini, capannoni agricoli, sono origine di emissioni incontrollate di inquinanti in atmosfera. Questi fenomeni non hanno – fortunatamente - rilevanza sulla qualità dell'aria a scala regionale e su base annuale, ma possono determinare concentrazioni di inquinanti in aria significative – a livello locale e per alcune ore. Un altro possibile impatto di questi fenomeni è costituito dalla eventuale deposizione al suolo di sostanze nocive. 

ARPA FVG si è attrezzata - con personale, strumenti e procedure - per assicurare la “risposta in emergenza”, a supporto in particolare dell'operato di Vigili del Fuoco, come descritto altrove in queste pagine. In tale contesto è stato sviluppato il sistema previsionale DELFI, che consente di stimare rapidamente le aree di maggior ricaduta dei fumi degli incendi, indirizzando gli operatori impegnati nel campionamento e analisi dell'aria.

Come per le Valutazioni di Impatto Ambientale, l'anello principale della catena – il motore attorno al quale si è costruita la macchina - è il modello lagrangiano a particelle SPRAY, che simula la risalita iniziale dei fumi caldi (plume rise) ed il successivo trasporto e dispersione in atmosfera.  

L'input meteorologico è fornito dal modello WRF, mantenuto operativo dal CRMA e che quotidianamente sforna le previsioni per i 5 giorni successivi (120 ore), con risoluzione 2 km x 2 km sul territorio regionale. I campi tridimensionali di WRF determinano le condizioni incontrate “in quota” dai fumi dell'incendio, oltre che quelle nei pressi del suolo.

Cessata la fase dell'emergenza, nei giorni successivi vengono raccolte le informazioni che si rendono via via disponibili, essenziali per una simulazione più accurata degli impatti del fenomeno (“fire consequences”): in particolare, dalla quantità e tipologia dei materiali combusti si stimano la potenza del fuoco, quali specie chimiche siano state emesse e in quale quantità.

Il sistema previsionale DELFI è altamente automatizzato e funziona grazie alle risorse computazionali del Centro di Calcolo Regionale.

Informazioni - link

1. Il modello SPRAY
2. Attività modellistica svolta dopo un incendio