Il recente incendio alla raffineria ENI di Sannazzaro de’ Burgondi (Pavia) riporta all’attenzione della pubblica opinione il tema degli stabilimenti a “rischio di incidente rilevante”.

Appartengono a questa categoria gli stabilimenti nei quali sono presenti sostanze pericolose in quantitativi molto elevati, le cui soglie sono definite in modo molto preciso dalla normativa di riferimento (Direttiva Seveso ter, D.Lgs. 115/2015).

Per questi stabilimenti la normativa prevede una serie articolata di adempimenti tecnici ed organizzativi, finalizzati alla prevenzione e alla mitigazione di ogni possibile rischio incidentale connesso allo stoccaggio e alla lavorazione delle sostanze pericolose.

Ogni stabilimento a rischio di incidente rilevante con cadenza periodica viene sottoposto a numerose analisi tecniche da parte del Comitato Tecnico Regionale (CTR) dei Vigili del Fuoco, del quale fa parte anche Arpa. La gestione delle eventuali emergenze è posta in capo al Prefetto, che adotta, tra l’altro, per ogni stabilimento il Piano di emergenza esterna.

Queste azioni coordinate danno garanzia sul controllo degli impianti a rischio, oltre a garantire elevati livelli di sicurezza per la popolazione.

In Friuli Venezia Giulia sono presenti 30 stabilimenti classificati a rischio di incidente rilevante; tra questi ci sono alcuni depositi di idrocarburi, ma nessuna raffineria.