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Inquinamento diffuso: operativo il Tavolo tecnico regionale

21/06/2016

Gli esiti delle attività di campionamento e le analisi svolte da ARPA in attuazione del "Protocollo operativo per l’esecuzione di campionamenti di top soil in alcune aree dell’abitato di Servola" hanno evidenziato la presenza di Idrocarburi Policiclici aromatici in concentrazioni superiori alle soglie ammesse in alcune aree a verde di Trieste.

La prima analisi dei dati ha consentito di formulare l’ipotesi che a Trieste ci sia una situazione di contaminazione diffusa di origine antropica in ambito metropolitano, plausibilmente originata, nel corso del tempo, da molteplici concause quali: attività produttive, riscaldamento domestico, traffico veicolare e traffico navale.

A tale proposito corre l’obbligo ribadire che si tratta solo di prime ipotesi, fondate su evidenze complesse, il cui significato deve essere adeguatamente e ulteriormente indagato. Peraltro l’indagine sui suoli è stata realizzata a puro scopo conoscitivo, al fine di valutare l’eventuale contributo di polveri aerodisperse provenienti dallo stabilimento siderurgico di Servola. L’indagine si è svolta su un terreno sperimentale, in quanto si tratta di una materia innovativa per la quale non esistono metodi codificati e sono limitate anche le esperienze riportate nella bibliografia internazionale. Per queste motivazioni le sostanze indagate non hanno coperto tutto il ventaglio delle possibili sostanze inquinanti, ma è stato scelto un set di base, ragionevolmente correlato alle principali fonti emissive presenti nel territorio indagato.

La situazione che si è palesata richiede la pianificazione di opportuni interventi volti alla risoluzione del problema, compresa l’eventuale bonifica dei terreni, qualora fosse ritenuta necessaria.

Una prima risposta è stata data dalla Giunta regionale, che ha già avviato una serie di iniziative atte a inquadrare le attività di indagine nel modo più corretto dal punto di vista procedimentale ed amministrativo. Con la delibera approvata nei giorni scorsi la Regione ha, infatti, delineato una prima cornice normativa con la costituzione di un apposito tavolo tecnico chiamato a delineare gli obiettivi dei futuri interventi.

Il tavolo tecnico è già costituito ed è composto da funzionari della Regione, dell’Arpa, dell’Azienda Sanitaria, del Comune e della Provincia di Trieste. Il tavolo attiverà forme di confronto, consultazione e collaborazione con le realtà istituzionali e scientifiche nazionali (ISPRA, altre Agenzie per l’ambiente componenti il S.N.P.A., Istituto Superiore di Sanità) e regionali (le Università deroga nostra Regione e l’Osservatorio ambiente e Salute), anche al fine di valutare i possibili effetti sanitari sulla popolazione esposta.

In particolare Arpa ha attivato al suo interno uno specifico focus group che sta già predisponendo un accurato piano di lavoro riferito a nuovi campionamenti da effettuare, all’ampliamento del set di parametri da analizzare (anche nei campioni già prelevati), alla ricerca di marcatori di specifiche fonti emissive, allo studio degli inventari emissivi e della ricaduta degli inquinanti.