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Clima e meteorologia: i massimi esperti europei riuniti a Trieste

12/09/2016

Sono iniziati oggi a Trieste negli spazi della Stazione Marittima i lavori del 16° meeting annuale della Società di Meteorologia Europea (EMS) e dell’11° Conferenza Europea di Climatologia Applicata (ECAC). Due appuntamenti molto importanti, che da un lato danno lustro al Friuli Venezia Giulia e alla città di Trieste, e dall’altro lato premiano gli sforzi compiuti, in primis dall’Unione meteorologica del FVG, local organizer, per portare i massimi esperti di meteorologia e climatologia europei (e non solo) a confrontarsi in riva all’Adriatico sugli strumenti, sui metodi e sui modelli per conoscere e prevedere l’andamento del tempo meteorologico, anche alla luce delle sempre più evidenti conseguenze del cambiamento climatico. E mai come in questo caso il tema poteva essere più azzeccato: “Dove atmosfera, mare e terra si incontrano”.

All’evento partecipa con contributi originali anche Arpa FVG, tramite il proprio Osservatorio meteo regionale (Osmer) e il Centro regionale di modellistica ambientale (Crma). In particolare l’Osmer, oltre a fornire giornalmente un aggiornamento sulle condizioni meteo, presenterà un lavoro sulla “Scuola di clima”, mentre il Crma ne presenterà uno sugli eventi estremi e coordinerà la sessione sui rischi atmosferici.

Nel corso della seduta di apertura Stefano Micheletti, portando i saluti del Direttore generale di ARPA FVG, ha evidenziato il ruolo delle Agenzie ambientali regionali nella conoscenza del territorio, dei fenomeni che lo caratterizzano e delle sfide che pongono. Ha ricordato anche come negli ultimi anni la meteorologia sia diventata molto popolare, se non altro per il grande dibattito che si è avuto sui cambiamenti climatici, i cui effetti sono visibili anche a scala locale.

Micheletti ha sottolineato che in Friuli Venezia Giulia sono già stati osservati cambiamenti molto significativi come l’aumento della temperatura di circa 1 °C in 100 anni, in particolare per la presenza di estati più calde, lo scioglimento dei piccoli ghiacciai alpini, l'aumento della temperatura del mare fino a picchi estivi di circa 30 °C. Tutte queste conoscenze devono essere comunicate alla popolazione e ai decisori politici. E ai problemi della comunicazione in questa Conferenza viene data molta importanza.

In conclusione Micheletti ha auspicato una rapida conclusione dell’iter legislativo per avviare anche in Italia un Servizio Meteo nazionale, che possa raccogliere, mettere a sistema e valorizzare il capitale umano, le infrastrutture e le importanti esperienze maturate nelle diverse regioni e dall’Aeronautica Militare, e che possa diventare anche un autorevole rappresentante nel contesto delle organizzazioni internazionali.