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A caccia di tetti con amianto

12/04/2016

E’ stato effettuato questa mattina il volo con un ATR42 della Guardia Costiera, finalizzato ad individuare le coperture (tetti) contenenti cemento amianto in alcune aree industriali del Friuli Venezia Giulia tramite un sistema di telerilevamento multispettrale. L’indagine rientra all’interno di un accordo di collaborazione tra l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera (CGCCP-DM FVG).

Per il Direttore generale di Arpa, “la collaborazione con la Guardia Costiera - segno tangibile della grande intesa che c’è tra le istituzioni che operano in Friuli Venezia Giulia - consentirà di individuare, sia pure in via sperimentale - la presenza di manufatti contenenti amianto con la risoluzione di 1 m2. Sarà così possibile capire qual è l’effettiva presenza di questo tipo tipo di coperture, anche al fine di supportare la Regione nelle realizzazione del prossimo Piano Regionale dell’Amianto (PRA), che la Giunta regionale ha in programma di realizzare entro la fine del corrente anno". 

I sorvoli sono stati effettuati con un ATR42 appartenente al 3° Nucleo Aereo della Guardia Costiera, di stanza presso la Base aerea di Pescara-Fontanelle. L’aeromobile è dotato di una sofisticata strumentazione che consente di rilevare gli inquinanti presenti nel nostro mare e lungo le nostre coste. Tra i sensori a disposizione anche un apparato multispettrale per l’analisi nel campo del visibile e dell’infrarosso riflesso, medio e termico, che consente di individuare con discreta precisione superfici contenenti amianto anche di pochi metri quadrati.

Il sorvolo è stato pianificato dopo un’attenta valutazione poiché per ottenere buone immagini i voli devono essere effettuati nelle prime ore della mattina per ridurre al minimo i fenomeni di sovrailluminazione; è inoltre necessario avere buone condizioni meteo e bassa marea. Quest’ultima condizione è giustificata dal fatto che la strumentazione impiegata consente di rilevare, oltre all’amianto nelle coperture, anche l’estensione e lo stato di salute delle praterie di fanerogame (alghe) nelle acque del Golfo di Trieste.

Nella missione odierna l’ATR42 ha effettuato il sorvolo di tre fasce costiere del Friuli Venezia Giulia con un asse di orientamento Est-Ovest. La prima fascia, compresa tra Muggia e Miramare, ha consentito di rilevare tutta l’area industriale e portuale di Trieste; la seconda fascia, compresa tra Staranzano e Sistiana, ha rilevato la zona industriale e portuale di Monfalcone. In queste due prime fasce i sorvoli sono stati effettuati a 1.000 m di quota (circa) rilevando superfici contenenti amianto con una risoluzione di 1.1 m2. La terza fascia ha interessato tutta la Laguna di Marano e Grado. In quest’ultima area il rilievo è stato effettuato a 1.500 m di quota (circa) con una risoluzione di 2.1 m2, sufficiente per rilevare le praterie di fanerogame (alghe) presenti nella laguna. I dati raccolti verranno successivamente confrontati con quelli rilevati nel 2012 al fine di valutare la variazione dell’estensione e lo stato di salute delle fanerogame.

Le immagini digitali acquisite dalla Guardia Costiera saranno analizzate da Arpa con dei software dedicati.

Questa indagine sperimentale è, inoltre, un banco di prova per capire le potenzialità delle immagini telerilevate nell’individuazione di diverse criticità ambientali, come, ad esempio, la presenza di scarichi inquinanti nelle acque.

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