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I grafici che seguono mostrano le tipologie di rifiuti distinte per Capitolo dell’EER che maggiormente hanno contribuito nell’anno 2019 al quantitativo totale della produzione di rifiuti speciali pericolosi e non (1.534. 669 t), calcolato escludendo dal quantitativo totale di rifiuti speciali prodotti (4.684.974 t):
In linea con gli anni precedenti la maggior parte dei rifiuti speciali non pericolosi prodotta è costituita dai rifiuti dei Capitoli 12 Rifiuti della lavorazione di metalli e plastica, 03 Rifiuti della lavorazione del legno e della carta e 10 Rifiuti prodotti da processi termici, che rappresentano rispettivamente circa il 20%, il 19% ed il 18% della produzione totale di rifiuti speciali non pericolosi (1.298.634 t, calcolate con le esclusioni sopra descritte).
Anche per quanto riguarda il totale dei rifiuti speciali pericolosi (236.035 t, anche queste calcolate con le esclusioni di cui sopra), i Capitoli CER che contribuiscono più significativamente alla produzione complessiva rimangono gli stessi negli anni, ovvero i rifiuti dei Capitoli 10 (27% circa), 13 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (19% circa) e rifiuti classificati con codice CER 160104*, Veicoli fuori uso da sottoporre alle operazioni di bonifica e demolizione, (13% circa).
Nell’anno 2019, in linea con gli anni precedenti, il contributo maggiore ai quantitativi prodotti è dato dalle attività di costruzione e demolizione (Ateco da 41 a 43*) seguite dal settore manifatturiero (Ateco da 10 a 33); in particolare le attività di costruzione producono il 49% del totale rifiuti non pericolosi prodotti, mentre le attività manifatturiere ne producono il 26%; sono queste ultime attività inoltre quelle che generano la percentuale maggiore di rifiuti pericolosi (circa il 58%).
Altro importante contributo alla produzione dei rifiuti speciali sia non pericolosi che pericolosi è dato dall’attività di fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione rifiuti e risanamento (Ateco da 36 a 39) il cui contributo alla produzione per le due tipologie si attesta rispettivamente intorno al 19 % (non pericolosi) e 21% (pericolosi).