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Mucillagini e schiume galleggianti: il monitoraggio di Arpa FVG

20/08/2019
Lungomare di Grado - 2019
Lungomare di Grado - 2019

Arpa FVG effettua osservazioni per rilevare la presenza di mucillagini e schiume che possono interessare le acque del Golfo di Trieste. Le attività di monitoraggio, permettono di osservare la comparsa di tali fenomeni che, pur non essendo il più delle volte nocivi per la salute umana, hanno un notevole impatto sul turismo e sulle attività di pesca.

Formazioni mucillaginose galleggianti sono state rilevate, dagli operatori dell'Agenzia, ad inizio luglio 2019. La superficie del mare interessata dal fenomeno comprendeva l’area  tra Santa Croce e Grignano, lungo la costiera triestina, a circa 1 km di distanza dalla costa. Esse apparivano come due chiazze di colore marroncino, di circa 3 metri per 2 metri, che avevano inglobato al loro interno foglie, frammenti di macroalghe ed alcuni rifiuti galleggianti (piccoli pezzi di plastica). Sono stati raccolti dei campioni di acqua e muco e l’osservazione al microscopio ottico ha rilevato la presenza di numerose specie di microalghe e mesozooplancton.,

Le mucillagini marine rappresentano un fenomeno del tutto naturale che nel Golfo di Trieste, così come nel resto dell’Adriatico, ha fatto la sua prima comparsa alla fine degli anni '80, inizio degli anni '90, ripresentandosi in alcuni casi anche in modo piuttosto massivo negli anni successivi, sebbene le sue prime testimonianze risalgano già al 1729. La formazione di tali aggregati è associabile a fenomeni naturali legati a particolari condizioni meteoclimatiche: le abbondanti piogge e l'elevata portata del fiume Isonzo nei mesi primaverili possono determinare, nelle acque del Golfo, un incremento del carico di sali nutritivi e di particellato organico e inorganico. Il successivo periodo di stabilità metereologica con repentino aumento della temperatura (inizio estate), può favorire lo sviluppo della componente fitoplanctonica (microalghe). 

Oltre alla presenza di mucillagine, nello stesso periodo, si sono osservate schiume lungo il  litorale gradese. In particolari situazioni, con il movimento meccanico del mare (moto ondoso, flusso di marea e correnti superficiali associate all'azione del vento), alcune sostanze disciolte nell'acqua di origine naturale, prodotte da microrganismi come il fitoplancton o dalle macroalghe e dalle fanerogame,  possono dare  origine alla formazione di  schiume che vengono spiaggiate lungo la battigia assumendo un aspetto poco rassicurante. Tuttavia il colore biancastro e soprattutto l'aspetto opaco le differenzia dalle schiume artificiali di origine industriale che presentano un caratteristico  aspetto traslucido e iridescente.

 

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