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Repentina modificazione delle caratteristiche oceanografiche del Golfo di Trieste

13/06/2019
"Plume" fiume Isonzo
"Plume" fiume Isonzo (Foto S. Cirilli)

A fine maggio 2019 le abbondanti precipitazioni piovose hanno aumentato le portate fluviali ed il golfo è stato interessato dalla presenza di una “plume” del fiume Isonzo di notevole entità.
Le acque dolci si sono distribuite nello strato superficiale marino, portando sedimento fine in sospensione e un importante carico di sali nutritivi.

Ad inizio giugno il ripristinarsi di una situazione meteorologica stabile, caratterizzata da giornate calde e soleggiate, ha favorito un rapido aumento dei processi bio-chimici soprattutto a carico del fitoplancton.
Il monitoraggio eseguito da Arpa FVG nelle giornate tra il 4 e il 6 giugno ha evidenziato la presenza di masse d’acqua superficiali a bassa salinità , una stratificazione termica tra lo strato superficiale e quello di fondo, valori di ossigeno disciolto in forte sovrasaturazione (superiore a 120% sat.) nei primi metri della colonna d’acqua ed elevate concentrazioni di clorofilla a, con picchi superiori a 1.5 µg/L (massimo di 3 µg/L) nello strato d’acqua compreso tra -10m e -17m di profondità.

La trasparenza dell’acqua, misurata con il Disco Secchi, non superava i 5-6m di profondità anche nelle stazioni al largo e le acque presentavano una colorazione tendente al verde.

L’analisi visiva della colonna d’acqua con telecamera subacquea ha mostrato la presenza di abbondanti aggregati gelatinosi (neve marina), spesso associati a processi di produzione planctonica.

In prossimità della linea di costa nella zona di battigia sono state segnalate delle schiume superficiali di lieve entità che potrebbero essere una conseguenza dell’azione meccanica del moto ondoso sulla sostanza organica disciolta prodotta dagli organismi planctonici e dalle macroalghe.