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La qualità delle acque in Friuli Venezia Giulia. Arpa e "Goletta verde" insieme a Grado

12/08/2016

Anche Arpa FVG ha partecipato questa mattina, presso la Sala consiliare del Municipio di Grado, alla conferenza stampa della "Goletta verde" di Legambiente.

Nel corso dell'incontro l'Associazione ambientalista ha presentato i risultati della propria campagna di campionamenti sulle coste del Friuli Venezia Giulia, mentre l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ha presentato i dati del monitoraggio pluriennale sulle acque di balneazione interne e marine.

L'occasione ha consentito di fornire una rappresentazione a trecentosessanta gradi dello stato di salute dei fiumi, del mare e delle coste nella nostra Regione.

Degli otto punti monitorati da Legambiente lungo i 111 chilometri di coste della Regione, tre sono risultati critici per la presenza di contaminazione microbica. Si tratta di punti non balneabili, collocati alle foci dei fiumi Isonzo e Stella e nel canale di via Battisti a Muggia. Katiuscia Eroe di Legambiente, nel suo intervento, ha anche fatto il punto sulla situazione dei reati ambientali contestati dalle Forze dell'Ordine sul territorio regionale, che ammontano a 266 infrazioni, di cui 88 dovute a problematiche legate alla depurazione. Eroe ha inoltre ricordato come le zone costiere e fluviali, anche se non classificate come balneabili, dovrebbero essere munite di adeguata cartellonistica informativa e ciò non sempre accade. 

Arpa FVG, con gli interventi di Luca Marchesi, Direttore generale, e di Luigi Del Zotto, responsabile della struttura Qualità delle acque marine e di transizione, ha invece ribadito il ruolo istituzionale dell'Agenzia, che è impegnata in monitoraggi strutturati e pluriennali, in base alla rigorosa normativa europea di riferimento.

La balneazione in Friuli Venezia Giulia non presenta criticità, sull'intero arco costiero né per quanto riguarda le acque interne. Dei sessantasei punti monitorati, ben sessantuno hanno riportato infatti nel 2016 la classificazione "eccellente", tre "buono" e solo due si sono caratterizzati per un livello di qualità "sufficiente". Nessuno dei punti monitorati ha riportato il livello di qualità "scarsa". Questo conferma l'ottimo livello di qualità delle acque di balneazione regionali, così come gli effetti dell'importante lavoro in corso sul fronte della depurazione, per il quale anche la Regione si è già attivata da tempo con stanziamenti di circa 95 milioni di Euro a finanziare tre specifici Accordi di programma.

È stato rimarcato come non vi sia contraddizione tra gli ottimi dati complessivi di balneabilità forniti dall'Agenzia e alcuni risultati problematici evidenziati invece da Legambiente, in quanto questi ultimi sono riferiti ad aree non balneabili del territorio ma invece utilmente rappresentativi dei principali punti di pressione antropica. Al tal proposito, è importante mantenere alta l'attenzione sulle foci fluviali, che sono le principali fonti di apporto di nutrienti e veicolo di possibili contaminazioni fecali verso il mare, ciò proprio al fine di avere un utile indicatore dell'efficacia complessiva dei sistemi depurativi.

All'incontro ha partecipato anche Mara Cernic, Vice Presidente della Provincia di Gorizia, che ha illustrato l'impegno della Provincia nel Piano d’ambito territoriale per la gestione integrata delle acque, che ha visto uno stanziamento di fondi pubblici del valore di 230 milioni di euro in 30 anni per il potenziamento del depuratore di Grado e per quello di Staranzano (in itinere). Cernic ha inoltre ricordato come sia stato da poco inaugurato il nuovo depuratore che tratta le acque di Nova Gorica e che ha definitivamente risolto le criticità del torrente Corno in Slovenia.

In conclusione il sindaco del Comune di Grado, Dario Raugna, ha ringraziato Legambiente per la sua attività di rilevamento delle criticità delle acque, ma soprattutto per tenere alta l’attenzione su un tema così importante. Inoltre ha rimarcato la sua funzione di soggetto che stimola le Istituzioni a intervenire attraverso le più adeguate azioni a tutela dell’ambiente e della salute.



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