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Il monitoraggio dei corpi idrici lacustri

Il monitoraggio dei corpi idrici lacustri è effettuato ai sensi del D.Lgs. 152/06 ss. mm. e ii., aggiornato dal D.Lgs. 172/2015, che recepisce i criteri definiti dalla Direttiva 2000/60/CE e dalla Direttiva 2013/39/UE, modificando rispetto al passato l'impostazione di base del monitoraggio di qualità ambientale delle acque interne sia in termini di approccio sia di impostazione.

La Direttiva Europea 2000/60/CE (Water Framework Directive, WFD), recepita nell’ordinamento nazionale italiano tramite il D.Lgs 152/2006, istituisce un quadro di riferimento per l'azione comunitaria in materia di acque, includendo acque interne superficiali e sotterranee, acque di transizione e acque costiere. Al fine di tutelare e gestire tutte le risorse idriche dell’Unione Europea, la Direttiva specifica delle norme per impedirne il deterioramento e per conseguire/mantenere l’obiettivo ambientale di un “buono stato” dei corpi idrici entro il 2015.

Le finalità generali sono la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento ed il risanamento dei corpi idrici superficiali e sotterranei, la protezione ed il miglioramento degli ecosistemi strettamente acquatici, delle zone umide annesse e degli ecosistemi terrestri dipendenti dagli ambienti acquatici stessi, unitamente ad un utilizzo idrico sostenibile volto alla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili che possa contribuire a mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità.

ARPA FVG, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, è impegnata nell’esecuzione di diverse attività previste dal quadro normativo europeo e italiano.

In particolare, la struttura deputata alla valutazione dello stato delle acque interne si occupa dell’organizzazione delle reti di monitoraggio atte alla definizione dello stato ambientale dei corpi idrici superficiali e sotterranei significativi e delle acque a specifica destinazione funzionale, acque utilizzate dall’uomo e che devono rispondere a particolari requisiti qualitativi; congiuntamente viene fornito il supporto tecnico-scientifico per la tutela e la conservazione degli ecosistemi, con una continua attenzione al raggiungimento/mantenimento degli obiettivi di qualità prescritti.

Al fine di una gestione integrata del sistema delle acque a livello nazionale e comunitario, i dati derivanti dall’intensa attività di monitoraggio effettuata sulle acque del territorio regionale vengono utilizzati per la stesura del Piano di Gestione del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali; in esso, l’integrazione con le analoghe informazioni provenienti dalle Agenzie delle altre Regioni appartenenti alla stessa unità territoriale, permette una visione ed una pianificazione più ampia e sostenibile della risorsa idrica.

 

L’indicatore della qualità dei corpi idrici

Il monitoraggio delle acque superficiali riguarda gli elementi indicativi dello stato ecologico e chimico, ovvero:

 

Ravedis• elementi di qualità biologica (EQB);

• elementi fisico-chimici a sostegno degli elementi di qualità biologica;

• elementi chimici a sostegno degli elementi di qualità biologica (sostanze non prioritarie, o inquinanti specifici), di cui alle tabelle 1/B e 3/B dell’All.1 alla Parte III del D.Lgs. 152/2006);

• elementi idromorfologici a sostegno degli elementi di qualità biologica;

• sostanze prioritarie delle tabelle 1/A, 2/A e 3/A dell’All.1 alla Parte III del D.Lgs. 152/2006.

 

 

 

 

Lo Stato Ecologico definisce la qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici, attraverso il monitoraggio degli elementi di qualità biologica, degli inquinanti specifici, dei parametri fisico-chimici a sostegno e degli elementi idromorfologici a sostegno. Il DM 260/2010 stabilisce che lo Stato Ecologico è dato dalla classe più bassa relativa agli elementi biologici, agli elementi chimico-fisici a sostegno e agli elementi chimici a sostegno.

Le classi di Stato Ecologico per i corpi idrici naturali sono cinque: ELEVATO (blu) (gli invasi non possono avere classe elevata a causa della loro non naturalità idromorfologica), BUONO (verde), SUFFICIENTE (giallo), SCARSO (arancione), CATTIVO (rosso). I corpi idrici fortemente modificati e i corpi idrici artificiali sono invece classificati in base al Potenziale Ecologico secondo quattro classi: buono e oltre, sufficiente, scarso, cattivo.

A seconda che si tratti di laghi naturali o di invasi, la valutazione dello stato ecologico viene effettuata considerando differenti elementi biologici.

Nel dettaglio, in tutti i corpi idrici sono stati monitorati gli EQ fitoplancton (indice IPAM, aggiornamento del CNR-ISE del 2016) e fisico-chimici a sostegno. I campionamenti degli EQB macrofite (indice MacroIMMI, aggiornamento del CNR-ISE del 2015) e macroinvertebrati (indice BQIES) sono stati effettuati solo nei laghi naturali.

L’ EQB diatomee bentoniche (indice EPI-L) è stato monitorato anch’esso solo nei laghi naturali in quanto attualmente non sono disponibili i valori di riferimento dell’indice per i fortemente modificati.



ultimo aggiornamento: lunedì 21 giugno 2021