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L'economia circolare e la modellistica ambientale su scala regionale
Dopo gli anni del consumismo spinto, in cui la prassi del “usa, getta se si guasta, e riacquista” aveva sostituito la precedente ed innata pratica della riparazione, oggi, utilizzando la definizione di “economia circolare”, si ritorna a valorizzare il recupero delle funzionalità di oggetti che possono essere riparati o destinati ad altro uso e a progettare dispositivi dalla vita media più lunga e tramite processi parsimoniosi nell’utilizzo delle risorse primarie [1].
La gestione delle risorse secondo un modello di “economia circolare” ha delle conseguenze importanti nella modellistica ambientale, infatti tale approccio mira a ridurre le pressioni ambientali, cioè le sorgenti di inquinanti che concorrono alla definizione dello stato dell’ambiente. Per questo motivo il Centro Regionale di Modellistica Ambientale (CRMA) dell’ARPA FVG è particolarmente attento ai cambiamenti nelle pressioni ambientali conseguenti all’adozione di nuove pratiche per il risparmio delle risorse [2].
In tal caso, il catasto delle emissioni in atmosfera, la valutazione degli inquinati immessi nelle acque ed altre cause di pressione ambientale richiederebbero una rivisitazione non marginale con relative conseguenze sulle simulazioni dello stato ambientale e sugli scenari futuri.
Con questa consapevolezza, i risultati del recente G7 [3] sull’ambiente, tenutosi a Bologna [4], sono oggetto di valutazione anche da parte del CRMA.
Riferimenti bibliografici e sitografici
3) Presidenza italiana del G7 2017 (Presidenza del Consiglio dei Ministri)
4) G7 Ambiente 2017 (Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare MATTM)
Questa notizia viene pubblicata nell'ambito delle iniziative: "European Commission - Towards a circular economy"
"GIUGNO 2017 - CIRCULAR ECONOMY Closing the loop"
Archivio delle notizie pubblicate nell'anno 2017
ARPA FVG
CRMA - Centro Regionale di Modellistica Ambientale
