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02 AGOSTO 2021

Un fine settimana all’insegna dei temporali forti

Figura 2: immagine radar delle ore 7 locali del 1 agosto 2021, campo della riflettività massima verticale (VMI) da radar di Fossalon (GO) della Protezione Civile Regionale. Si nota l’intensità e l’estensione della cella temporalesca
Figura 2: immagine radar delle ore 7 locali del 1 agosto 2021, campo della riflettività massima verticale (VMI) da radar di Fossalon (GO) della Protezione Civile Regionale. Si nota l’intensità e l’estensione della cella temporalesca

In Friuli Venezia Giulia la situazione meteorologica del fine settimana a cavallo tra luglio e agosto 2021 ha visto il riproporsi di una circolazione atmosferica simile a quanto sperimentato all’inizio della scorsa settimana, quando la convergenza tra aria molto calda mediterranea e aria più fresca atlantica, convogliate verso la regione da correnti sudoccidentali in quota, ha accentuato temporaneamente e marcatamente l’instabilità favorendo al contempo l’innesco di diversi temporali, alcuni anche rilevanti.

Vanno senza dubbio segnalati il temporale sull’alta valle del Torre e sul Gemonese di venerdì sera (30/07/2021), che ha scaricato al suolo 115 mm di pioggia a Gemona alta in soli 60’ (figura 1). Si è trattato di un cosiddetto temporale stazionario, in cui il moto del sistema temporalesco asseconda il flusso (in questo caso da sud-ovest verso nord-est), mentre l’aria fredda uscente dai forti rovesci procede in verso opposto (da nord-est verso sud-ovest) imponendo la propagazione delle celle temporalesche “controcorrente”: risultato, i rovesci rimangono quasi stazionari sulla medesima zona, condizione questa molto pericolosa per la quantità di pioggia che può determinare in zone anche molto limitate.

Non ci si era ancora finiti di stupire per la grandine di martedì scorso in Emilia Romagna che nella prima mattina di domenica 1 agosto (tra le 6:00 e le 7:00 locali, figura 2) un grosso temporale, formatosi in Veneto, si è intensificato entrando in regione e ha determinato forti grandinate nel Pordenonese, con la caduta di grandine molto grossa in particolare tra Villotta, Chions di Villotta e Azzano X (le prime stime parlano di almeno 8 cm per alcuni chicchi), con notevoli danni al suolo. Stavolta si è trattato di un temporale isolato, cosiddetto “a supercella”, ovvero caratterizzato da una rotazione interna del flusso di aria ascendente, caratteristica questa che gli permette di durare molto a lungo e quindi di sostenere l’accrescimento della grandine fino a dimensioni estreme. Naturalmente perché la grandine raggiunga i valori misurati è necessario che vi siano, tra le altre cose, condizioni di molta umidità presente nell’atmosfera, il che in effetti si è verificato domenica mattina. Una trattazione sintetica sulla climatologia della grandine nella pianura del Friuli Venezia Giulia è reperibile a questo link.

 

Dal punto di vista delle previsioni, sia a breve termine (poche ore) che a medio termine (alcuni giorni), le difficoltà di interpretazione sono state rilevanti. A fronte di un’atmosfera quasi sempre instabile, quindi propensa a ospitare i moti convettivi, motore dei fenomeni temporaleschi, molto meno chiara è risultata la presenza di condizioni dei flussi atmosferici che favorissero l’innesco dei temporali. Va ricordato, infatti, che i moti convettivi necessitano quasi sempre di una “spinta” iniziale per innescarsi e sviluppare il temporale. Tale spinta può avere diverse origini:

  • un’origine cosiddetta sinottica (un fronte, una linea di instabilità, …)
  • un’origine locale (convergenza dei venti in prossimità del suolo o nei bassi strati, presenza o passaggio di un precedente temporale col suo lascito di venti freschi al suolo, le brezze, il forte riscaldamento diurno di un pendio e quindi la presenza o meno di nuvolosità preesistente).

 

Nel fine settimana tra il 30/07/2021 e il 01/08/2021 i modelli di simulazione non permettevano di scorgere un netto segnale sinottico (nessun fronte ben definito) e le condizioni locali erano troppo dipendenti da fenomeni improvvisi e imprevedibili come per definizione sono i singoli temporali (quindi con un’alterazione nel campo dei venti e della nuvolosità, ad esempio). Le simulazioni numeriche, in qualche caso, hanno dato informazioni fuorvianti, ad esempio per quanto concerne il temporale di venerdì sera a Gemona. Allo stesso modo, la mattinata di domenica, per diversi modelli, doveva essere caratterizzata da venti settentrionali nei bassi strati che avrebbero diminuito, in parte, la possibilità di innesco di temporali e di una loro evoluzione verso fenomeni intensi, mentre la realtà dei fatti ha mostrato un flusso diametralmente opposto, proveniente da sud, che ha invece favorito l’innesco e poi anche l’alimentazione del grosso temporale sul Pordenonese.

Ben consapevoli di questi limiti, i previsori ARPA FVG - OSMER hanno valutato le fasi con condizioni più favorevoli ai temporali forti comunicando, di conseguenza, gli scenari più probabili. In base alle attuali conoscenze e strumenti non è infatti possibile individuare con molte ore di anticipo il punto preciso in cui si innescherà un temporale: questa è la ragione per cui, per tutta la sera di venerdì, la previsione emessa è stata di avere una probabilità fino al 40% di temporali forti sull’area. Allo stesso modo, la previsione per domenica ha tenuto conto delle ampie possibilità di innesco di temporali sparsi, alcuni anche forti, con pause di tempo migliore previste specie di pomeriggio su pianura e costa dove, in effetti, le pause sono durate praticamente tutto il giorno (specie sulla costa) ed è piovuto solo a sera.