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21 MARZO 2019

L’andamento dei pollini in Friuli Venezia Giulia. Arpa FVG presenta l’aggiornamento 2018 nella Giornata Nazionale del Polline

Relazione sull'attività di monitoraggio aerobiologico in Friuli Venezia Giulia

Come da tradizione, in occasione del solstizio di primavera, Arpa FVG pubblica la “Relazione sul monitoraggio aerobiologico in Friuli Venezia Giulia” aggiornato al 2018.

La relazione contiene l’aggiornamento al 2018 dei dati di concentrazioni polliniche giornaliere raccolti da Arpa FVG a partire dal 2005 nelle quattro stazioni di monitoraggio di Pordenone, Trieste, Lignano Sabbiadoro e Tolmezzo.
La relazione presenta anche l’aggiornamento dei principali indicatori pollinici (calendario pollinico, indice pollinico allergenico e stagione pollinica allergenica) e alcune considerazioni sulle variazioni delle concentrazioni dei pollini negli anni.

I dati del 2018, raggruppati per tipologie di piante, indicano che Trieste è la località con la maggior quantità di polline; in questa città e sul Carso retrostante predominano la parietaria, il cipresso e il pino.
A Pordenone e, in generale, nella pianura friulana si riscontra un alto tasso di graminacee in primavera e di spore di funghi e muffe, presenti in particolare a fine estate.
A Tolmezzo e nella media montagna i pollini riscontrati sono soprattutto di carpino nero, ma anche di nocciolo e betulla.

L’analisi dei 13 anni di dati consente di avanzare alcune considerazioni su come il clima stia già lentamente modificando il comportamento delle piante, con ricadute per salute umana e sulla diffusione di specie aliene.

Nel complesso, nel corso degli anni i pollini sono aumentati in pianura, mentre sono rimasti più stabili a Trieste. Alcune piante mostrano un forte aumento su tutto il territorio regionale, soprattutto i carpini, il nocciolo e la piantaggine; una minoranza, come la betulla, sono in decremento.

Tra le specie aliene, l’Ambrosia è quella su cui si concentra la maggiore attenzione, sia per la sua invasività che per le ricadute in ambito sanitario.
É importante notare come la quantità di polline di questa specie sia rimasta pressoché stabile nel tempo su tutto il territorio regionale, con la sola eccezione del litorale dove è in leggero aumento.