Analisi del fitoplancton tossico: esperienze a confronto

Si è recentemente tenuta a Cesenatico, presso il Centro Ricerche Marine, la riunione annuale dei laboratori italiani incaricati dell’analisi quanti-qualitativa del fitoplancton tossico, attività che coinvolge molteplici Agenzie Regionali per la protezione dell’ambiente e Istituti Zooprofilattici Sperimentali.

Per Arpa FVG ha partecipato all’evento il Laboratorio acque marino-costiere e qualità dell'aria di Trieste, che ha presentato la propria attività di monitoraggio effettuata nel corso del 2016.

Particolare rilievo è stato dato allo studio del fenomeno della fioritura estiva di Alexandrium taylorii nella laguna di Marano e all’intercalibrazione effettuata per testare una tecnica innovativa di conteggio automatico di Ostreopsis ovata, avvenuta nell’ambito del gruppo di lavoro costituito da ISPRA nel giugno del 2016, coinvolgente 14 Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente.

Il Laboratorio acque marino-costiere e qualità dell’aria di Trieste è una delle poche realtà italiane che, oltre a essere accreditata ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2015 per lo specifico metodo UNI EN 15204:2006, utilizza per il fitoplancton una tecnica di campionamento quantitativo integrato mediante tubo.

Ha anche partecipato con esito favorevole al proficiency test internazionale sul fitoplancton NE Atlantic Marine Biological Analytical Control (NMBAQC) Scheme.

Nel corso della riunione sono state discusse diverse tematiche: le modalità di campionamento, l’accreditamento del metodo UNI EN 15204:2006, le novità bibliografiche, l’evoluzione della nomenclatura e i nuovi elenchi delle specie fitoplanctoniche potenzialmente tossiche.

È stato inoltre stabilito di creare, analogamente a quanto fatto in altre esperienze di monitoraggio, un gruppo WhatsApp di operatori del settore, per rendere più agevole un costante confronto sulle tematiche inerenti il monitoraggio del fitoplancton potenzialmente tossico.