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22 OTTOBRE 2021

Progetto Firespill: due nuovi strumenti per la misura degli idrocarburi in mare

Test strumentazione progetto Firespill

L’impegno di Arpa FVG nell’ambito del progetto europeo Firespill si focalizza sulle emergenze ambientali causate dallo sversamento di idrocarburi in mare, il così detto Oil Spill. In quest’ottica l’Agenzia ha acquisito due nuovi strumenti per rilevare le macchie oleose in mare.

Il primo strumento è una sonda che rileva la fluorescenza emessa da eventuali film di idrocarburi presenti sulla superficie dei corpi idrici. L’Agenzia si è dotata anche di un particolare campionatore, denominato “Shomaker”, utilizzato per il campionamento del primissimo strato superficiale di acqua marina e dolce.

 

Tra il 14 e il 20 ottobre sono stati eseguiti i test, sia in laboratorio che in mare, per valutare l’utilizzo e la bontà della strumentazione.

Per quanto riguarda la sonda, le prove in laboratorio hanno evidenziato valori di fluorescenza espressa in µg/l Phenanthrene (sostanza utilizzata per la calibrazione dello strumento) variabile tra 0 µg/l per l’acqua Milli-Q (acqua purificata e deionizzata ad un alto livello) e 12-15 µg/l Phenanthrene in acqua dolce addizionata con cloridato di chinino (sostanza che emette fluorescenza).

I test effettuati in mare hanno, invece, evidenziato valori compresi tra 0 µg/l Phenanthrene per acqua superficiale in assenza di idrocarburi e 1.0 µg/l Phenanthrene con massimi di 9.7 µg/l Phenanthrene per acqua marina presentante un leggero film superficiale di idrocarburi.

Nelle stesse giornate è stato testato anche il campionatore “Shomaker”: in assenza di moto ondoso i risultati sono stati particolarmente buoni, il film superficiale di idrocarburo veniva praticamente risucchiato all’interno della boccetta di vetro associata al campionatore.

 

Questa strumentazione verrà utilizzata durante le esercitazioni previste dal progetto Firespill e in caso di reale sversamento di idrocarburo nel golfo di Trieste.

In caso di Oil Spill, infatti, il compito di Arpa è di supporto tecnico alle autorità preposte alle emergenze, in primis la Capitaneria di porto, per contribuire a ridurre i tempi di intervento. L’Agenzia è chiamata a dare risposte sull’andamento spazio-temporale delle macchie oleose sversate ed ha già sviluppato, tramite il proprio centro di modellistica ambientale, un’importante esperienza. L’acquisizione di queste attrezzature aumenterà la capacità di analisi e di previsione di questi eventi.