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Mappa del Golfo di TriesteIl Golfo di Trieste rappresenta la propaggine più a nord del mare Adriatico ed è caratterizzato da una limitata profondità (al massimo 25 metri). La presenza delle masse continentali che lo circondano influenzano e determinano il ruolo centrale che esso ha nell'evoluzione delle caratteristiche idrologiche e delle correnti dell’intero bacino Alto Adriatico, essendo uno dei siti di formazione di acqua ad alta densità per raffreddamento invernale di masse d’acqua ad elevata salinità.

  • In estate la presenza di acqua dolce proveniente dai fiumi e il riscaldamento superficiale causano una netta stratificazione della colonna d’acqua. In superficie si trovano acque più calde e più diluite, mentre acque più dense e fredde rimangono confinate in profondità da uno o più picnoclini: gli scambi tra gli strati sovrapposti sono praticamente assenti.
  • In inverno le acque del golfo si presentano omogenee sia per il mescolamento meccanico, dovuto al moto ondoso, sia per il mescolamento convettivo associato alla perdita di calore dello strato superficiale che precipita lungo la colonna d’acqua per l’incremento della sua densità. Le grandezze chimico-fisiche e biologiche tendono ad essere similari lungo tutta la colonna d’acqua. Si osserva la formazione di un “sistema frontale”, cioè una barriera di densità, associata agli apporti fluviali e lagunari, che separa le acque più costiere da quelle al largo.
  • La circolazione delle masse d’acqua in profondità avviene quasi sempre in senso antiorario con velocità molto basse (2-3 cm/s), mentre in superficie le acque si muovono generalmente in senso orario. La velocità dello strato superficiale può aumentare in presenza di venti provenienti dal mare e diminuire al prevalere delle brezze di terra.
 

Il sito di studio delle caratteristiche idologiche del Golfo di Trieste

Dal 2008 i tecnici dell'Agenzia eseguono misure idrologiche in un sito posto nella zona centrale del Golfo di Trieste in corrispondenza della sua massima batimentria, 25 metri di profondità, al fine di raccogliere informazioni e approfondire le conoscenze oceanografiche dell'intero bacino.

Tali misurazioni vengono effettuate in prossimità della meda Paloma (Piattaforma Avanzata Laboratorio Oceanografico Mare Adriatico) il cui ente gestore è ISMAR-CNR di Trieste, con il quale Arpa FVG collabora nell'ambito di una convenzione non onerosa.

 

GOLFO_TS_MEDA_PALOMA Paloma

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Geolocalizzazione della meda Paloma nel Golfo di Trieste.

 

 

Le indagini

SONDA_MULTIPARAMETRICA_IDRONAUT_MOD_316_plusLa posizione centrale del sito di misura e la sua profondità che rappresenta la massima nel Golfo di Trieste sono due fattori di fondamentale importanza per lo studiodell'evoluzione delle caratteristiche idrologiche nella colonna d'acqua ed in particolare nel periodo tardo estivo e autunnale per le indagini relative alle considerevoli diminuzioni dell’ossigeno disciolto in prossimità del fondale marino.

Dal gennaio 2008 il sito viene monitorato con cadenza mensile.

Arpa FVG effettua rilievi con sonda multiparametrica per l’acquisizione dei profili dei principali parametri fisici che permettono di indagare durante l’anno le variazioni della temperatura del mare, della salinità, del pH, dell’ossigeno disciolto, della clorofilla a e della torbidità del mare. Dal gennaio 2014 viene rilevata anche la penetrazione della radiazione solare nella banda PAR (radiazione fotosinteticamente attiva). Lo scopo finale è quello di evidenziare eventuali cambiamenti climatici. 

In parallelo ai rilievi che Arpa opera, CNR-ISMAR si occupa della raccolta di campioni d’acqua a 4 diverse profondità. Lo studio dei parametri chimici misurati e gli studi ad essi conessi (Cantoni et al., 2012) hanno dimostrato l’importanza e l’utilità di questo sito osservativo per lo studio dei flussi aria-mare di anidride carbonica (CO2) ed il loro effetto sul pH e sulla composizione chimica marina, nel processo noto come “ocean acidification”.

Per approfondire: LA RETE SCIENTIFICA ITALIANA DI SITI FISSI PER L'OSSERVAZIONE DEL MARE –IFON. Stato dell’arte e upgrades durante il Progetto RITMARE (2012 –2016).

 

Pubblicazioni per approfondire

1)    Cantoni C., Luchetta A., Cozzi S., Celio M., Sparnocchia S. Exploring The Complexity of Ocean Acidification in Coastal Areas. Results From a Decadal Mediterranean Time Series. The 27th IUGG general Assembly, 8-18 July 2019, Montreal (Canada), (ORAL).

2)    Luchetta A., Cantoni C., Meccia V., Sparnocchia S., Celio M., Raicich F., Cozzi S., Barba L. Winter CO2 fluxes in a coastal sea: North Adriatic-Gulf of Trieste. Comparison between 2013 and 2014. 2nd ICOS Science Conference, Helsinki, Finlandia dal 27-29 Septembre 2016.

3)    Cantoni C., Luchetta A., Celio M., Cozzi S., Raicich F., e Catalano G., 2012. Carbonate system variability in the Gulf of Trieste (North Adriatic Sea), Estuarine, Coastal and Shelf Science, vol 115, n° 0, pag 51–62, Dic 2012.

4)   Luchetta A., Cantoni C., Catalano G., Civitarese G., Celio M., 2009. Monitoring pH of seawater in the Adriatic Sea. Result from a regional observing effort. Ocean Obs’09. 21-25 September 2009, Venic, Italy. Presentazione.



ultimo aggiornamento: mercoledì 17 giugno 2020