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13 SETTEMBRE 2019

Rapporto ISTISAN 19/11 “Radiazioni a radiofrequenze e tumori: sintesi delle evidenze scientifiche”

Rapporto ISTISAN 19/11 “Radiazioni a radiofrequenze e tumori: sintesi delle evidenze scientifiche”

Gli sviluppi nelle telecomunicazioni hanno reso ubiquitaria l’esposizione alle radiofrequenze (RF).

  • Quanto siamo esposti?
  • Cosa sappiamo dei rischi per la salute a questi livelli di esposizione?

La ricerca più recente rafforza o indebolisce il sospetto che l’uso del telefono cellulare aumenti il rischio di alcuni tumori cerebrali? Il rapporto ISTISAN 19/11, curato da un gruppo multidisciplinare di esperti di diverse agenzie italiane (ISS, ARPA, ENEA, CNR-IREA), risponde a queste domande in modo puntuale e aggiornato.

L’esposizione personale a RF dipende dai livelli di campo nei luoghi nei quali si svolge la vita quotidiana, dal tempo trascorso nei diversi ambienti e dalle emissioni dei dispositivi utilizzati a stretto contatto.
Gli studi effettuati rivelano come la maggior parte della dose di energia RF assorbita durante la giornata deriva non dall’esposizione ambientale ma dall’uso del cellulare.
Le nuove tecnologie (3G e 4G) hanno notevolmente migliorato l’efficienza della  trasmissione riducendo, a parità di condizioni di utilizzo, i livelli di esposizione personale; ulteriori drastiche riduzioni si ottengono con l’uso di auricolari o viva-voce.

Per quanto riguarda le future reti 5G, al momento non è possibile prevedere i livelli ambientali di RF associati, tuttavia le frequenze utilizzate sono simili a quelle in uso attualmente, e pertanto anch'esse dovranno rispettare i limiti fissati dal DPCM 08.07.03.
Inoltre le potenze medie utilizzate si prevede siano inferiori a quelle degli impianti attuali grazie ad una maggiore efficienza dei protocolli di trasmissione impiegati.

Le valutazioni degli studi più recenti concordano nel ritenere che le evidenze relative alla possibile associazione tra esposizione a RF e rischio di tumori, che avevano portato la IARC a classificare le RF tra gli agenti possibilmente cancerogeni, si siano indebolite e non richiedano modifiche all’impostazione degli standard di protezione correnti.

 

Per approfondimenti: